POESIA

POESIA POESIA Contempla il reale Gilberto Sacerdoti FABBRICA MINIMA E MINORE Pratiche, Parma, 72 pagine, 1800 lire (maurizio cucchi) Nato nel '52, Gilberto Sacerdoti pubblica un primo Ubro di versi che si stacca nettamente dai moduU più diffusi dei giovani poeti suoi coetanei. Suoi maestri sono in modo evidente Saba e Penna e la sua scrittura si appoggia a un tipo di versificazione sostanzialmente tradizionale, basato suU'endecasiUabo e suU'uso elegante deUa rima. Sacerdoti possiede, come sembra chiaro fin daUe primissime poesie tìi questo Ubro, una sua personalità piuttosto rilevante, ma U Umite appare queUo di estendere — tra qualche momento di forse volontario virtuosismo e qualche raffinata esibizione d'inattualità — il suo impUcito progetto formale aU'intero cammino del libro, rischiando qualche pausa di tono e qualche accenno di automatismo. Nei casi migUori (che non sono pochi), Sacerdoti offre esempio di geometrica esattezza, oscillando nei suoi versi tra contemplazione, riflessione, definizione del reale, trovando nelle cadenze e nei ritmi prediletti, suscitatori notevoU di poesia, di «parola». L'idea, U meccanismo formale, scattano insomma spesso efficacemente, producendo talvolta effetti di una certa originalità, di lucidità ed evidente spessore: Per fermare le zampe minuziose I dei molteplici insetti che contengo, i per tracciare la mappa aggrovigliata / delle loro evoluzioni cieche, I per lisicare col pensiero il tempo i turbato di lenzuola stese al vento, / per risolvere, osservando il tronco, / l'intrico labirintico dei rami I riprovo l'esercizio della voce, / l'acquietante monodia della parola.

Persone citate: Gilberto Sacerdoti, Penna, Sacerdoti

Luoghi citati: Parma