Le diverse età

Le diverse età Le diverse età Le date'dell'«orìgine dell'Uomo»: le principali tappe dell'evoluzione del pensiero su questo argomento: Fino al 1830-50 circa: Bibbia, cronologia «mosaica» sostenuta dalla Chiesa; Arcivescovo Ussher e Vescovo Lightfoot nel '600-700 pongono la «creazione dell'Uomo» al 4004 a.C. in ogni caso, non prima del 5000 a.C. 1830-60: Sviluppo della geologia: geologi e naturalisti innovatori del XIX Secolo (Lyell, Darwin, Wallace) sviluppano il concetto di «evoluzione» e portano la data dell'«origine» delle forme umane fino al 100.000 a.C. Fine Ottocento e inizio Novecento: Sviluppo dell'archeologia preistorica: fine '800, De Mortillet parla del 230.000 a.C, per considerazioni essenzialmente geologiche; i primi preistorici del XX Secolo (Breuil e altri) propongono date simili o di poco superiori; il geologo Penck verso il 1915 parla di 600.000 anni; negli Anni Venti, l'astronomo Milankovic propone la sua curva astronomico-climatica secondo cui la data delle prime forme umane può collocarsi a 500-600.000 anni a.C. 1960: La «rivoluzione» cronometrica: nel 1959 Leakey (senior) trova io Zinjanthropus a Olduvai, nel 1960 i terreni che contengono il fossile sono datati con il nuovo metodo del potassio-argon a 1.750.000 ± 250.000 anni; d'un tratto, la durata dei tempi dell'evoluzione dell'Uomo è triplicata. 1960-1979: Esplosione delle ricerche internazionali sulr«origine» dell'Uomo: (1) nuova geologia; (2) nuova archeologia e paleontologia, con studio dei paleoambienti e del comportamento; (3) nuove tecniche cronometriche; (4) cooperazione internazionale. I risultati: fossili sempre più numerosi, sempre meglio scavati e studiati, datati con tecniche sempre più attendibili. Le date per le «prime forme umane» ruotano oggi intorno a 3 ± 1 milioni di anni. Francesco Fedele

Persone citate: Bibbia, Breuil, Francesco Fedele, Leakey, Secolo