ARCHITETTURA

ARCHITETTURA ARCHITETTURA Abitare secondo Gropius Walter Gropius Architettura integrata Garzanti, Milano, 210 pagine, 3000 lire (paolo barbaro) Torna nella Collana «Argomenti» di Garbanti la celebre raccolta di articoli e conferenze di Gropius, divenuta per molti aspetti un classico del pensiero architettonico contemporaneo. Non c'è persona che negli ultimi anni si sia in qualche modo occupata di architettura o di problemi connessi, che non sia stata profondamente stimolata da questo libretto piano ed essenziale, dove i temi fondamentali del fenomeno urbano, delle nuove necessità abitative, della convivenza civile, sono presentati nella veste più pronta e suggestiva, nella forma diretta del colloquio col lettore o con l'ascoltatore, propria di chi ha chiari i pensieri e vive le speranze: «Creare la bellezza, e amarla, è essenziale all'esperienza della felicità. Un'epoca che non accetti questa primaria verità non articola un proprio discorso... ». L'ispirazione originaria di queste pagine si ritrova già nelle idee, qui rammentate al lettore, che mossero Gropius a fondare la Bauhaus, la famosa scuola tedesca degli anni Venti, chiusa dai nazisti. La necessità della sempre più stretta coordinazione o integrazione tra diverse correnti culturali, in particolare la stretta correlazione tra arte e mestiere, si precisa in tappe successive, in Europa e in America; finché finisce per diventare uno dei cardini delia sua opera, mirante a ricollegare tra di loro creazione artistica e produzione industriale. Di più: attraverso un'appassionata aderenza di tali valori ai problemi sociali e morali è possibile, secondo Gropius, l'affermarsi di un nuovo umanesimo, di cui egli sa parlarci con la forza persuasiva di un intellettuale che crede. oltre alle torri isolate e ai dongioni (grandi torri abitate) sono studiati anche i recinti castellari e i castelli residenziali con funzioni protettive. Ad una parte introduttiva, che discute i criteri generali seguiti dagli autori, il contesto storico e le caratteristiche architettoniche generali delle costruzioni considerate, segue un apparato di schede (divise in maggiori, minori e schedule), ricchissime di riferimenti, con un'eccezionale documentazione fotografica e grafica (rilievi, piante). Nelle schede maggiori sono esemplificate in ordine cronologico, con esaurienti notizie storiche, architettoniche e sullo stato di conservazione, le tappe di sviluppo delle fortificazioni del comprensorio monferrino attraverso gli edifici più importanti e differenziati tipologicamente (da Camino a Frassinelle, da Roccaverano a Tagliole da Costigliele a Moncalvo. da Pioverà a Carbonara Scrivia. da Asti a Giarole. da San Cristoforo a Silvano d'Orba, da Lerma a Gavi. da San Giorgio Monferrato a Montaldeo). Le schede minori e le schedule comprendono invece i monumenti meno rilevanti sul piano delle strutture e della conservazione, ma permettono di completare un quadro storico culturale di singolare interesse sinora conosciuto molto superficialmente. Il castello di Frinco nell'Astigiano Flavio Conti Gian Maria Tabarelli CASTELLI DEL PIEMONTE tomo II, De Agostini Novara, 224 pagine, 306 illustrazioni, 36.000 lire (gianni c. sciolla) L'opera è il secondo volume di una serie dedicata all'architettura fortificata medioevale piemontese. Il primo, uscito nel 1975. considerava i castelli delle province di Vercelli e Novara: questo analizza invece quelli di Asti e di Alessandria. Si tratta di un utilissimo corpus sistematico delle emergenze castellari sorte nel territorio del Monferrato dal periodo longobardo all'epoca tardogotica. Le strutture difensive prese in esame sono le più varie:

Persone citate: Flavio Conti Gian, Garzanti, Gropius, Maria Tabarelli, Silvano D'orba, Walter Gropius