CLASSICI

CLASSICI CLASSICI Amori senili Giovanni Pontano POESIE D'AMORE a cura di Sesto Prete Einaudi, Torino XVii! + 76 pagine 3000 lire (francesco giancotti) Se è vero che il Pontano è, come il Marullo. il Poliziano, il Sannazzaro, uno degli autori che meglio rappresentano il Rinascimento latino nei suoi aspetti creativi; se è vero che negli scritti pontaniani ci sono ancora spazi per studiosi e lettori — questo libriccino può costituire un utile richiamo, accostandosi alla più ampia e varia scelta ricciardiana delle Poesie latine, curata da Liliana Monti Sabia, con introduzione di F. Arnaldi, che Einaudi ha riproposto nel 1977. Un richiamo parziale. La scelta comprende solo ventiquattro poesie, quasi tutte dagli Hendecasyllabì, che non sempre sono all'altezza del Pontano migliore. Senza dire che questi si rivela anche con le prose. A gustare il piccolo «assaggio» gradevolmente avvia la traduzione che accompagna i testi latini. Scegliendo fra le poesie d'amore, s'attinge a una sorgente che nel Pontano è certo la più feconda, anche se non è la sola che conti (si pensi ad alcuni componimenti ispirati da affetti familiari). L'amore qui cantato è l'amore d'un vecchio. Pontano ha già speso la maggior parte della vita al servizio dei re aragonesi di Napoli; ha praticamente chiuso la sua carriera politica nel 1495, quando in Napoli è entrato Carlo VIII; gli restano da vivere otto anni, e sono rattristati da lutti 'familiari e da infermità; ma questo è pure il tempo in cui la sua attività letteraria è più viva. L'amore del vecchio poeta sembra quasi amore di amore. Non c'è una passione dominante, come nel suo Catullo o nel suo Properzio. Tante donne passano in questi versi, inseguite da un dolceamaro desiderio su cui incombe il tramonto. Una sensualità trascolorante per vari motivi e vari toni avvolge con le donne il paesaggio: Napoli e dintorni: non sfondo esterno, ma congeniale sinfonia. Oltre le forme convenzionali, oltre i facili riecheggiamenti, che paiono riflettere un futile gioco, esistono, e non sono rari, esiti nuovi, che fondono felicemente Classico e moderno.

Persone citate: Arnaldi, Carlo Viii, D'amore, Einaudi, Giovanni Pontano, Liliana Monti, Poliziano, Sannazzaro, Sesto Prete

Luoghi citati: Napoli, Torino