NARRATIVA

NARRATIVA NARRATIVA - • ..... ...... Un amore illegittimo David H. Lawrence CONTRABBANDO D'AMORE Curcio, Milano 213 pagine, 3000 lire (chiara rabitti) Quando questo romanzo, il secondo di Lawrence dopo II pavone bianco, appare in Inghilterra nel 1912, la critica non lo accoglie troppo generosamente. L'autore stesso, probabilmente rendendosi conto di aver scritto un'opera difficile per il suo tempo, aveva pensato ad un certo punto di pubblicarla solo «privatamente, per poche persone intelligenti» ; ma anche le «persone intelligenti», gli ingegni brillanti come Ford Madox Ford e Katherine Mansfield, non gii risparmiano severissime critiche. Lawrence tuttavia non sembra curarsene molto. Questo libro lo ha occupato già per troppo tempo: lo ha scritto e riscritto, gli ha cambiato il titolo, ha esitato a darlo alle stampe; una volta pubblicato, non si preoccupa di difenderlo e si dedica a Figli e amanti. Contrabbando d'amore è la storia di Sigmund, un maestro di violino, che vive con la sua giovane allieva Elena l'esperienza di una felicità illegittima quanto inafferrabile: illegittima perché il suo prezzo è la distruzione di una famiglia; inafferrabile perché basata su un rapporto ambiguo, su un compromesso forzato tra l'accesa sensualità dell'uomo e il freddo, quasi ottuso idealismo della donna. Marito infedele ed amante frustrato, costretto a scegliere fra due fallimenti, Sigmund finisce per impazzire e suicidarsi. Proprio alla duplice sconfitta del protagonista si collegano i due motivi principali del romanzo, quelli che gli danno una collocazione precisa nel «canone» narrativo di Lawrence, indicandone i chiari rapporti con la produzione successiva. Da un iato infatti le rappresentazioni degli interni, teatro soffocante del matrimonio di Sigmund, anticipano le tecniche e gli effetti raffinati di Figli e amanti; dall'altro, sullo sfondo solare dell'Isola di Wight, la breve vacanza si consuma al fuoco di un erotismo intenso, paragonabile solo a quello che richiamerà le più ostinate censure su L'amante di Lady Chatterley. Ugo Dessy I GALLI NON CANTANO PIÙ' Bertani, Verona, 304 pagine, 4800 lire (massimo romano) L'autore, narratore e saggista sardo, affronta in questi undici racconti problemi e situazioni della società neocapitalistica di oggi e del mondo arcaico e pastorale della sua terra. La parodia e la satira mettono a nudo alienazioni e nevrosi, conformismi e luoghi comuni di una umanità mediocre, disfatta e corrosa dalla civiltà delle macchine, dal progresso dissennato. Sono storie squallide e incolori, dove affiorano vizi e manie, corruzione e ignoranza: due ragazzini svegli e intraprendenti si arricchiscono con il commercio degli asparagi, venduti come eccitanti sessuali; un professore non riesce a nascondere le proprie inibizioni erotiche nei confronti di un'allieva; un docente viene sospeso dall'insegnamento per atti osceni; un ragioniere frustrato e impotente tesse un patetico idillio con una pattumiera. Il sesso diventa la spia per analizzare i comportamenti umani, le ipocrisie e le malattie psichiche prodotte dal mondo moderno. Sul versante opposto — e qui l'ironia lascia il posto alla •denuncia, alla presa di coscienza di una condizione storica di emarginazione — ci sono gli «uomini di pietra», nati col destino del pastore nomade, vissuti tra solitudine e silenzi, e le donne schiave, condannate ad «anni di lavoro, di fame e di veleno».

Persone citate: Bertani, D'amore Curcio, David H. Lawrence, Katherine Mansfield, Ugo Dessy I, Wight

Luoghi citati: Inghilterra, Milano, Verona