ARCHITETTURA

ARCHITETTURA ARCHITETTURA Borromini all'opera Arnaldo Bruschi BORROMINI: MANIERISMO SPAZIALE OLTRE IL BAROCCO Dedalo, Bari, 104 pagine, 2500 lire (p. b.) «Dopo le proposte brunelleschiane, le teorizzazioni e i tentativi dell'Alberti, l'ideale dell' "organismo" rinascimentale simile al corpo umano, inteso come una conclusa macchina tridimensionale, proporzionata, prospettica e sintattica, di elementi corrispondenti e coordinati, si attua specialmente in alcuni schizzi architettonici leonardeschi e in alcune opere di Bramante. L'attività del Borromini costituisce nel suo insieme la decisiva crisi di questo ideale». In questo saggio di Arnaldo Bruschi, professore ordinario di Storia dell'Architettura all'Università di Roma, la complessa opera del Borromini viene riproposta, pur nel quadro di fondo del linguaggio manierista, come un autonomo percorso «distruttore di un mondo»: del mondo dominato dall'assoluto rinascimentale. TI suo cammino — precisa la presentazione — era stato preparato dalla crisi dei molteplici fenomeni artistici del manierismo, d'altra parte così ricchi di fermenti vitali; ma si svolge con caratteristiche sorprendentemente nuove e «personali». Da palazzo Barberini a San Carlino, dall'Oratorio dei Filippini a S. Ivo alla Sapienza, opera su opera, l'intero sviluppo dell'attività di Borromini. viene studiato e discusso con l'ausilio di una serie di riproduzioni di straordinario interesse, illustrate da densi e precisi commenti, che da soli costituiscono un «saggio nel saggio». TI libro è corredato di utilissime note bio-bibliografiche, a cui seguono i pareri «prò e contro» di alcuni critici e studiosi, come è ormai costume della collana «Universale di architettura». Franco Borsi LA MAISON DU PEUPLE: sindacalismo come arte Dedalo, Bari 95 pagine, 2500 lire (paolo barbaro) Il libro è dedicato alla celebre Maison du Peuple, costruita a Bruxelles da Victor Horta nel 1897, demolita negli anni della maggiore espansione e stravolgimento della capitale belga nel 1964. Chiunque abbia conosciuto il vecchio centro di Bruxelles non può non ricordare il fascino della costruzione, «modulata in rapporto alla spazialità della piazza antistante... un grande diaframma traforato, estremamente sensibile all'ambiente e alla luce»; né può dimenticare all'interno quell'irrepetibile atmosfera da socialismo fine secolo che essa suscitava, specie nella sala del caffè, nella sala riunioni, al ristorante... Nonostante la mobilitazione di molti intellettuali, da Giedon a Lurcat, da Hilbesheìmer a Bruno Zevi, l'opera fu praticamente distrutta (ne resta solo qualche pezzo), e finalmente ora ne abbiamo anche in Italia una precisa e appassionata presentazione a cura di Franco Borsi, professore iricato di storia dell'Architettura a Firenze. Il libro comprende una raccolta straordinariamente interessante di riproduzioni, disegni e fotografie, da. cui esce ancora una volta la figura di Horta come protagonista dell'Art Nouveau e la Maison du Peuple «come una risolta utilizzazione poetica della produzione industriale». Antonio Giuliano LE CITTA' DELL'APOCALISSE Newton Compton, Roma 170 pagine, 2500 lire (f. a.) Professore ordinario di Archeologia e Storia dell'Arte greca e romana nell'Università di Roma, Antonio Giuliano propone, con Le città dell'Apocalisse, una sorta di guida all'architettura e alla scultura di alcune città dell'Asia minore in età romana: Efeso, Pergamo, Mileto, Hierapolis, Aspendos, Side, Termessos. L'autore si sofferma, in particolare, su monumenti dei diversi centri che possono essere considerati in certo modo «complementari», e questo per consentire al lettore una visione per quanto possibile omogenea delle costruzioni e delle opere d'arte del periodo considerato, che va dal 190 a. C. (battaglia di Magnesia) al III secolo d. C. Giuliano correda il testo con un ricco repertorio iconografico, incentrato soprattutto sulle steli funerarie. Scelta peraltro condivisibile, se si considera la rilevante importanza attribuita anticamente a queste costruzioni, che consentono di approfondire usi, costumi e credenze di popolazioni magari lontane e apparentemente non riconducibili a un denominatore comune.

Luoghi citati: Asia, Bari, Bruxelles, Firenze, Italia, Roma, San Carlino