SCUOLA
SCUOLA SCUOLA Spieghiamo la città «Cpv.^.I 'd brons» di Valerio Velotta GUIDA DEI RAGAZZI PER TORINO E PIEMONTE La Stampa, Torino 320 pagine, 3500 lire (ferdinando albertazzi) Racconta un'antica favola persiana, di un imperatore che ordinò ai suoi cartografi di tracciare una mappa dell'impero, e di come questi procedessero con tale accuratezza da compilare un disegno i cui lembi coincidevano esattamente con iconfini dell'impero stesso. E' un po' quanto fanno gli autori della Guida dei ragazzi per Torino e Piemonte diecimila studenti delle elementari e delle medie della regione che la scrivono e la illustrano. Quel che «raccontano» non è soltanto la storia — di cui peraltro sanno cogliere il fascino nei monumenti e nelle architetture —, ma soprattutto il pulsare della vita odierna. Sono, in altri termini, le aspettative, le speranze, le delusioni, gli smacchi e le riscosse di una popolazione magari poco incline all'euforia e all'«apertura» disinvolta, però sicuramente tenace e attiva, ricca di risorse che emergono nella vita d'ogni giorno, nell'impegno per il «duro desiderio di durare» che scocca ad ogni levar del sole. Ci sembra dunque felice, l'idea di affidare la redazione di una guida davvero viva e dinamica ai ragazzi ed elogiabile l'attenzione con cui Simonetta Conti e Vittoria Sincero hanno raccolto i testi C'è da augurarsi che questo sia un esempio «contagioso», che in altre regioni si decida di mettere in opera una «scommessa» simile. Anche perché i ragazzi spesso tenuti al margine o considerati «non determinanti» per il divenire della vita sociale, dimostrano, nell'occasione, di «sentire» e di guardarsi attorno con un'acutezza e un interesse che probabilmente sorprendono, ma di cui ci si può senz'altro compiacere. Giovanni Pirodda (a cura di) L'INSEGNAMENTO DELLA LETTERATURA. SCRITTORI DI DIDATTICA PER LA SCUOLA D'OGGI Paravia, Torino, 206 pagine, 4200 lire. (m. r.) Nell'attuale realtà scolastica la letteratura è entrata in crisi e ha perso il ruolo privilegiato che occupava nella pratica didattica tradizionale. Da questa constatazione Pirodda, docente universitario presso la Facoltà di Lettere di Cagliari ed esperto in problemi didattici, è partito per condurre un esame critico della funzione svolta dalle storie letterarie nella scuola tradizionale e delineare le future possibilità di formazione culturale in tale direzione. Una serie di interventi su questo tema, che riflettono intenti e punti di vista diversi, da Rodari a Zanzotto, da Asor Rosa a De Castris, da Bertinetto a Ossola e Lore Terracini, offre a insegnanti e studenti la possibilità di intravedere un modo nuovo di fare cultura. Tra le proposte più concrete e costruttive va segnalata l'esigenza di privilegiare il rapporto diretto con i testi rispetto alla fruizione del manuale di sto ria letteraria, e un'idea di insegnamento non cristallizzata in un metodo, ma aperta su un ventaglio di strategie diverse, «tra le quali occorre scegliere di volta in volta la più confacente». Nelle voci diverse di questo dibattito c'è una comune convinzione: che la crisi della scuola sia innanzitutto nella contraddizione tra prassi politica avanzata e risposte cultu rali arretrate. Francesco Allegra BRIGA-FOLK E.T.A., Arona, 95 pagine, s.i.p. (giovanni tesio) Francesco Allegra è un maestro elementare ricco di personale capacità di fantasia e di animazione; un maestro con cui dev'essere bello andare a scuola. Questo libro è nato da una sua ricerca con gli alunni di Briga Novarese tra il 1972 e il 1974. E si offre a due tipi di lettura. La prima, di carattere più specificamente didattico consente di guardare al libro come a un documento notevole di ricerca ambientale e di scuola attiva. La seconda, più legata al contenuto, sollecita gustose divagazioni memoriali e stimola osservazioni d'ogni genere sulla fantasia corposa del dialetto e sulla cultura compiuta e metodica di un mondo in estinzione. Filastrocche (canzonette, cantilene, giaculatorie, ninne nanne, «nonsenses», scioglilingua, arguzie, giochi, passatempi), Proverbi (modi di dire, motti, aforismi adagi, wellerismi blasoni popolari, scherzi vari), Indovinelli sono le parti in cui la materia è ordinata: un patrimonio di vita e di storia subalterna con il quale si misurano gli alunni di Briga e un intero paese. Completano il volume una nota bibliografica essenziale sui problemi via via affrontati, e un'intonata documentazione fotografica. Bella, e meritevole di un lavoro a parte, l'appendice sull'arte popolare a Briga.
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