La bella dell'Ariete lo aveva sedotto

La bella dell'Ariete lo aveva sedotto r Max Jacob e l'astrologia La bella dell'Ariete lo aveva sedotto Max Jacob, Claude Valence SPECCHIO D'ASTROLOGIA Adelphi, Milano, 209 pagine, 3000 lire SCRITTO a quattro mani, questo «Specchio d'Astrologia» ci mumina sulle caratteristiche psicologiche corrispondenti ai segni Zodiacali che ci appaiono come se ci guardassimo in quegli specchi concavi e convessi che un tempo facevano la gioia dei ragazzi nei luna-park di paese. Il libro è un insolito miscuglio di tecnica astrologica (la parte scritta da Valence) e di qualità letteraria (la parte scritta da Jacob). Partendo dalla emblematica descrizione dei tipi zodiacali contenuta nel «Libro di Arcadan» (un cinquantesco compendio di massime astrologiche) Valence propone un piuttosto tradizionale profilo analogico, morfologico e psicologico dei nati nei dodici segni. Particolare curioso: Valence indica come affini i segni tra loro opposti di 180 gradi. L'Ariete ama perciò la Bilancia, il Toro lo Scorpione e così via, dando luogo a un'interpretazione insolita, che del resto si estende alla corrispondenza affatto consueta tra lame dei Tarocchi e decani astrologici. Se nella parte scritta da Valence circola un'aria di c- 'to determinismo, in quella scritta da Jacob l'invenzione prevale. Seguendo un itinerario fantastico Jacob tratteggia una serie di ritratti femminili («le dame dell'Ariete», «le dame del Toro», etc.) intrisi d'acido prussico, che corrispondono atte antipatie, molte, e alle simpatie, poche, che lo scrittore nutre per i tipi zodiacali. Sull'onda di questa soggettiva, paradossale, intelligentissima interpretazione si profilano dei «medaglioni» quale quello della signora Gagelin (primo decano del Capricorno) personaggio degno del «Cabinet noir», o quello di una signora dell'Acquario che picchiava suo marito per amore e anche perché esasperata dalla di lui inerzia, ma nello stesso tempo lo curava con tale devozione da morire al suo posto. Persino i nomi: Anais Tsadé. la signora Houldnier la signora Coffin, le Arlette, le Lawrence, le Christiane, sottolineano i difetti, le manie, le ipocrisie, le debolezze di questa galleria femminile. Solo verso Arsenie Lepreux, primo decano dell'Ariete, Jacob dimostra un po' di clemenza. Il che ci fa supporre che le Arietinp, conseguenti aUa generosità con cui dispongono di se stesse, abbiano sedotte» il misorino Jacob con le loro carnali grazie. Percorrendo questa galleria di ritratti non si può non esser colpiti dalla qualità del «divertissement» letterario, ma si vorrebbe anche inventare dei nuovi segni zodiacali. Per prolungare il piacere della lettura, ma anche per evitare di venir scorticati dalla pungente ironia dell'autore. _ „ Serena Foglia

Persone citate: Anais Tsadé, Arsenie Lepreux, Claude Valence, Coffin, D'astrologia Adelphi, Max Jacob, Serena Foglia

Luoghi citati: Milano