Da «Gino e Franco» all'«Avventuroso»

Da «Gino e Franco» all'«Avventuroso» E si ristampano i giornalini Da «Gino e Franco» all'«Avventuroso» LU^fCA — Ad ogni mostra mercato la danno per spacciata e invece finiamo per ritrovarla, com'è accaduto anche a «Lucca 13», ricca di energia fresca. E' l'editoria alternativa, quell'attività amatoriale a circuito chiuso che vede generalmente passati al ruolo di «stampatori» ex collezionisti del fumetto d'epoca. Questi editori stampano, in tirature limitate e ormai accurate nella veste e nella completezza filologica fino all'estremo della pignoleria. In testa a tutti possiamo collocare Alfonso Pichierri, erede con la moglie Giuliana della vecchia gloriosa Nerbini. Pichierri sta ristampando tutto, in volumi anastatici e in fascicoli sciolti dell'archivio nerbiniano anteguerra. Il giornale «L'avventuroso» di semestre in seme- * stre è giunto al tredicesimo volume e stai toccando gli Anni Quaranta che videro l'intervento censorio del Minculpop nei confronti del prodotto straniero. E proseguono le annate, esattamente com'erano con intatto il loro profumo d'epoca, dei giornalini «Giungla!» e «Il giornale di Cino e Franco». Camillo Conti romano, che come Pichierri pubblica in volume le cesellate tavole medioevali di Hai Foster intestate al principe Valiant ha cominciato tra l'altro a stampare i vecchi albi del primo «Dick Fulmine»: l'italico e autarchico eroe carneresco del disegnatore friuliano Carlo Cossio, su testi del giornalista sportivo Vincenzo Baggioli. Un «nazionalista» nato negli ultimi Anni Trenta, che riuscì a mantenere la propria camicia sempre di color bianco. p. z.

Persone citate: Alfonso Pichierri, Camillo Conti, Carlo Cossio, Foster, Nerbini, Pichierri, Vincenzo Baggioli

Luoghi citati: Cino, Lu, Lucca