Una piccola Francoforte dell'editoria alternativa

Una piccola Francoforte dell'editoria alternativa Una piccola Francoforte dell'editoria alternativa PIACENZA — Settantanove editori italiani e ventidue stranieri con ottocentosettantacinque titoli sono una bella cifra: si dà il caso che siano indicati in questo elenco anche coloro che si presentano con un opuscolo, un foglietto, tre poster, quattro dischi, un volantino, insomma anche quel tipo di materiale che si è abituati a ricevere in casa e a cui si sten ta un poco a da re un 'occhiata. ' Naturalmente, nella gran massa di materiale di ogni tipo che è stato esposto nel Palazzo Gotico di Piacenza sono presenti anche editori pregevoli prima fra tutte la casa editrice Geiger (di Adriano Spatola e Giulia Niccolaij che è un poco l'Adelphi della piccola editoria, però l'impressione, guardando per esempio un foglietto intitolato «Eroina», ascoltando un disco di case dai nomi programmatici come «Divergo» e «Ultima spiaggia», è che si sia voluto mettere tutto, ma proprio tutto. Lo conferma, del resto. Primo Moroni. Primo Moroni è uno di quei simpatici personaggi tutti giacconi e velluti e maglioni e barbe venuti fuori in questi ultimi anni che fanno gli editori o gli operatori culturali e parlano soprattutto di politica. E' del movimento operaista. Ha una libreria a Milano che si chiama Calusca perché sita in una strada dove un tempo c'erano le «case losche» degli spagnoli, pubblica una rivista intitolata «Primo maggio» e si occupa prevalentemente, anche a livello didattico, dei problemi operai. Volentieri spiega che cosa è questa mostra allestita a Piacenza in coincidenza col secondo convegno della cooperativa scrittori. «E' una mostra dell'editoria diretta, cioè marginale, cioè alternativa, cioè antagonista, cioè militante: insomma, una editoria che noi abbiamo chiamato "Punti rossi". Ciò che noi tutti presenti qui a Piacenza siamo è presto detto: una struttura intermedia di servizio ai movimenti di opposizione». Movimenti di opposizione, precisa, abbastanza diversi l'uno dall'altro, ma riuniti dalla capacità di opporsi alla cultura ufficiale, e in qualsiasi modo, ancìie col volantino o la rivista che esce una volta e poi mai più. Il Comune di Piacenza li ha ospitati per questa prima mostra e probabilmente li ospiterà gli anni venturi se la manifestazione diventerà stabile. Un successo?Primo Moroni è incerto, e più sul negativo, per i difetti di struttura, per il disinteresse che sempre circonda la parola scritta. Lo è anche sua moglie Sabina, e lo sono quelli della Cooperativa Scrittori con i loro smilzi volumi raffinati, quelli delle Edizioni delle Donne, e anche la ragazza che distribuisce una rivista che ha un indirizzo insolito, Ospedale Psichiatrico Fatebenefratelli di Milano (s'intitola «Matti chi» ed è saggia e ben fatta) e quelli di «Radioserva», insomma una quantità di gente che per qualche motivo si colloca in questa area della editoria non ufficiale. «Gli editori piccoli — ha detto l'entomologo-scrittore Giorgio Celli, autore, fra l'altro, di un libro sulla omosessualità degli insetti — sono tali e quali i grandi, però piccoli». gm

Persone citate: Adriano Spatola, Geiger, Giorgio Celli, Giulia Niccolaij, Primo Moroni

Luoghi citati: Comune Di Piacenza, Francoforte, Milano, Piacenza