Quando i sacerdoti erano re e indovini

Quando i sacerdoti erano re e indovini Le credenze religiose dei popoli primitivi Quando i sacerdoti erano re e indovini Autori Vari I POPOLI SENZA SCRITTURA voi. 1,18° della serie Storia delle religioni a cura di Henri-Charles Puech, Laterza, Bari 247 pagine, 3900 lire NELLA rapida sequenza in cui sono comparsi in italiano, i volumi deZZ "Encyclopédie de la Plèiade sulla Storia delle religioni a cura di Henri-Charles Puech hanno offerto una prospettiva a mosaico delle teorie e dei comportamenti religiosi nelle civiltà del mondo antico, quasi più efficace e mordente di quella fornita da una normale enciclopedia. fi tomo primo del volume^ diciottesimo contiene un ventaglio di indagini sul sostrato religioso dei popoli senza scrittura. A cosa hanno pensato del sovrannaturale gli abitanti della terra di un milione di anni fa, quali ipotesi sulle loro tecniche del sacro si possono formulare decifrando gli esigui reperti a disposizione, risponde il saggio di André Leroi-Gourhan. La conclusione non è scarsa: «Appare abbastanza chiaro che l'uomo ha "creduto" dappertutto da lungo tempo e ha avuto un'ideologia e delle pratiche che possono rientrare neil'ambito della religione e della magia». Una religione della materia, magicamente impregnata di sacro, si potrebbe definire, secondo Dominique Zahan, la religione dell'Africa Nera. Una teoria degli elementi cosmici, un simbolismo dominante e strategico, una concezione culturale del «luogo» come possibile santuario — laghi e specchi d'acqua dolce, «templi» marini, ma anche le pietre, gli incroci, le grotte, le montagne — tutta la terra abitata e coltivata «riveste un significato e un'impor-, tanza religiosa ben più pregnante della boscaglia sterile e incolta». Lungo l'asse perpendicolare che collega il cielo alla terra ai bassifondi, attraverso gli alberi d'alto fusto e le basse radure, si snoda il cerimoniale del Negro per stabilire un contatto con il soprannaturale. La sua cittadinanza di adulto è acquisita con l'iniziazione elle regole del sacro che fissano l'inesistènza di margini oggettivi tra la vita e la morte, il presente e l'ancestrale. La tradizione per l'Africano è «la somma di saggezza in possesso di una società in un dato momento della sua esistenza», ma è poi anche «un mezzo di comunicazione tra i defunti e i vivi in quanto rappresenta la "parola'' degli antenati». Il concetto del sacerdote-re o re-indovino è uno dei motivi-guida delle concezioni religiose dei popoli dell'Oceania, distinti da Kenelm Burridge nei tre tipi maggiori: australiano, polinesiano e melanesiano. In prevalenza gerontocratiche, le comunità australiane differenziano due modi e codici di vita, divino e morale, rivelati agli uomini attraverso i miti. Il capo polinesiano è un re-indovino, in Australia e in Melanesia il primato sociale appartiene allo stregone. Di fronte alla previsione degli eventi, i popoli dell'Oceania non ignorano però l'invadenza dell'* arbitrario». Esso è quella forza, imprevedibile e cieca, che attenta all'ordine lineare della vita associata. Quando gli Europei giunsero in Oceania, gli indigeni trovarono un nome e un volto in cui incarnare le fattezze deZZ'arbitrario. Ake Hultkrantz, nel quarto e ultimo saggio del volume, descrive le religioni degli Indiani d'America. Il maestoso e occulto scenario delle potenze alitanti sulla terra, abita la psiche immaginosadell'indiano-americano, fissa una geografia del sacro attorno all'albero-del-mondo, alla cui base si svolgono le battaglie invisibili dei geni tutelari della persona, sorvegliate e orchestrate dai medicine-men. Società segrete e confraternite sacerdotali detengono le tecniche del sacro nello svolgimento dei riti stagionali e in tutte le occasioni im- • portanti della vita comunitaria. Le colte, appuntite domande dell'uomo moderno sul significato del significato sembrano smussarsi con gravità e bellezza davanti agli scenari religiosi dei popoli senza scrittura. Nel momento biologico in cui l'universo materiale si è sdoppiato in un universo simbolico, il passaggio alla conoscenza, l'assoluto svelaio sono diventati esperienza vissuta, una religione dell'esistenza per catturare il divino, il che non richiede sintassi e dizionario. Grazia Marchiano

Persone citate: André Leroi-gourhan, Autori, Burridge, Grazia Marchiano

Luoghi citati: Africa Nera, America, Australia, Bari, Laterza, Oceania