Chi parla male di Brecht

Chi parla male di Brecht Chi parla male di Brecht Una bella biografia c una polemica sulle «prudenze» del «povero B.B.» Klaus Vòlker VITA DI BERTOLT BRECHT Einaudi. Torino. 446 pagine. 6500 lire \ hnn\\ eo- lonne cne non saprei come chiamare non di biocriucu. Claudio Magris sul Corriere della Sera tS ottobre censura :! modo di vivere di Brecht: aveva un harem, non andò volontario in Spagna, non -i bruciò da giovane alia Viiion o alia Rimhaud. si nreo.wurava delle proprie comodità, sapeva fare dei Mitratti vantaggiosi, uisse che a r:voìu~òperaia di Berlino Est del '53 si erano infiltrati dei giova": declassati, eccetera. Magris «infiltra» insomma ii sospetto che la poetica ^ntieroica dei «povero B.B.» fosse la copertura di .ina s^q-jjpedale prudenza sconfinante con la pusillani- Poiche a quelli come me che ogni tanto lavorano sull'opera brechtiana sembra, ad esempio, che il contributo poetico all'analisi delia guerra di Spagna ne / fucili di \fitiire Carrar. o nel quadre* «Lavori.» per tutti» di Terrore e miseria dei Terzo Reich, dimostri che e davvero difficile dire se per Brecht contasse più «il teatro» o «la rivoluzione» (secondo Magris. contava più il teatro: quale?), poiché. tu»:.-. ^ìmmiln ^.iìi,■ virino Magris storico in critico .iròi quasi ...1 libro di Klaus Voiker al quale pure (stando al titolo delio scritto stesso) toccava di venire recensito: vorrei dire che secondo me questa V'ha di Berna: Brechi è proprio una ben riuscita biografia: cioè, forse quell'accumulo di «menzogna, silenzi, ipocrisia, abbellimenti, mascheramento» che Freuu vuole s;a ogni impresa biografica, ma certo un costruitissimo accumulo, tanto che non comprendo perché l'editore abbia scelto un titolo che scimmiotta la brechtiana l ita di Galilei anziché tenerci al titolo tedesco. Bertoli Brecht. Eine Biografine. Basterebbe lo stile epico adottato da Voiker nello strutturare e condurre il suo libro (capitoli con titoli in cui c'è tutto l'accaduto e manca solo di vedere il «come»: autonomia delle parti: understatemen: programmatico: introduzione a secco di 'nrani noetici, ecceterai a farne un filtro idoneo a scongiurare sia l'empatia del lettore sia il ben noto tran feri biografico-biogratato (o traduttore-tradotto, elei che credo fosse poi una bestia nera di Brecht non meno che di Freud. Raccontati cosi, non senza parecchi aneddoti che sembr mo s.m w \ a re i tanti raccontini e storielle straniami introdotti da Brecht nel dialogare dei suoi personaggi, i Lehrjahre giovanili dello «scrittore di drammi», il suo esilio americano. ; suoi ultimi anni a Berlino DDR. che secondo :ne sono in Voiker i momenti più sapori:: e costellati dei risultati di una invidiabile ricerca di prima mano (ma vedi anche il capitoletto su Teste t<>nde e teste a punta, che due anni fa io avrei voluto mettere in scena in alternanza con Misura per misura da cui' deriva), si offrono con franchezza a interpretazioni anche negative (per tranquillità di Magris. mettiamolo a verbale: è nermesMi parlare male di Brecht, vedi Nicola Chiaromonte. vedi Giorgio Prosperi) e appaiono disinibiti senza cadere nel vizio della cosiddetta oggettività che per Brecht stava fra i nuovi peccati capitali. E il libro sj configura come una Odissea: altra pregevole intuizione, omologante eppure anti-immedesimante. per raccontare le cose di un uomo che fino alla morte mantenne fra le -ac letture preferite YUlvsses e lo Sveik. Luigi Squarzina Lotte Lenja nel film «L'opera da tre soldi» di Pabst

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