Un po' etnologo Un po' stregone
Un po' etnologo Un po' stregone Carlos Castaneda con «Il secc Un po' etnologo Un po' stregone SFUGGENTE come certi suoi personaggi (non si lascia rieppure fotografare), contradditorio come le versioni che dà della sua vita, torna Carlos Castaneda. Peruviano, 53 anni, laureato in etnologia all'Università di California, scrittore di successo negli Stati Uniti, continua a raccontarci la sua esplorazione di «una realtà diversa», oltre quella quotidiana che conosciamo. L'ambiente è un aspro altipiano del Messico centrale, la radice sono i misteri di una cultura che si spinge fino agli Aztechi e ai Toltechi. E' una storia di rivelazioni fatte all'autore che segnano anche le tappe della sua metamorfosi in stregone, sotto la guida degli indios Don Juan e Don Genaro, depositari di antiche verità e misteriosi poteri. Dal taccuino di Castaneda affiorano autentiche esperienze, frutto di ricerche etnologiche, oppure sono in gran parte fantasie, con una suspense ben dosata? La domanda attende ancora una risposta sicura. Castaneda è elusivo. Che si tratti di antropologia su basi scientifiche, di veri incontri, di singolari conoscenze, dovrebbe dimostrarlo la vivacità dei particolari e il fatto che dietro tutta la vicenda c'è sempre l'ombra di Don Juan, o Juan Matus, uno «sciamano» incontrato nel 1960 al confine tra l'Arizona e il Messico, prodigo di insegnamenti. Ma è un personaggio di cui nessuno è riuscito a dimostrare l'esistenza. Resta il fascino di queste esplorazioni, il viaggio in un'altra cultura che sembra squarciare veli dell'ignoto. Dice Castaneda: «Da! momento della nascita noi abbiamo del mondo soltanto una descrizione». Si può andare più in là.-E ce lo insegna l'antropologia abituata a trattare con diverse culture, cioè diverse realtà. Lui ci accompagna in un mondo in cui non valgono più i nostri punti di riferimento. Lo ha già descritto in quattro libri tradotti in italiano: A scuoia dallo stregone, Una realtà separata, Viaggio a Ixtlan (Astrolabio) e L'isola del tonai (Rizzoli). Ora l'apprendista è diventato stregone, in questo ultimo volume che sarà in libreria fra qualche giorno: // secondo anello del potere (Rizzoli, pp. 234, lire 5500). L'autore torna su un'altura desertica del Messico, sul versante occidentale della Sierra Madre, a seguire le tracce dei maestri «yaqui» Don Juan e Don Genaro e degli altri discepoli Pablito e Nestor per risolvere i suoi conflitti. Quel che gli capita è un assalto finale alla sua ragione. Il libro ha pagine ricche di suspense, ma anche tratti do, ve prevale il tono un po' lento della spiegazione, della testimonianza scientifica. Si susseguono gli incontri strani, le prove magiche, gli inganni. La descrizione oscilla fra due piani di realtà, il «tonai», che è l'aspetto normale della vita quotidiana, e il «nagual», ossia il mondo inconsueto che sta dietro. Proprio l'attenzione a quest'ultimo, la capacità che hanno gli stregoni di esplorarlo e mettervi ordine, è ciò che rappresenta «il secondo anello del potere». Castaneda appare sempre come il protagonista in bilico fra due culture, curioso e impaurito, la «uà ra7ionalità «co^a. pronto a raccogliere in ar> *■' " "" ~ I O i punti gli straordinari eventi che gli accadono. Ma il potere magico ormai è entrato anche in lui. senza più bisogno di ricorrere all'uso delle piante psicotrope e allucinogene, come il «peyotl». Si accorge di saper allontanare strane forze ostili, minacce incombenti, di poter aprirsi a certi ritmi segreti dell'universo, come un «pezzo di sole» o «un guerriero impeccabile» che si è tolta di dosso la meschina scorza quotidiana. Levitazioni, voli, sdoppiamenti, sogni «trattenuti» animano un paesaggio in cui paura e interrogativi sono sempre in agguato. L'apprendista stregone si libererà della corte insidiosa di dona Soledad, vecchia magicamente ringiovanita, e dei tranelli delle figlie. Ad ogni passo, ad ogni evento, c'è una spiegazione: sono prove che Don Juan impone al suo discepolo. Alla fine egli imparerà altre cose su quei segreti passaggi, o fessure, tra il mondo come ci viene descritto e quello com'è. Farà un salto in questo abisso, saprà che la razionalità è solo una piccola parte dell'io, che si può guardare oltre la prevedibile serie dei fatti d'ogni giorno. Che non regge la sua vecchia visione di ciò che è o non è reale. Sono pagine che offrono al lettore diverse chiavi di" interpretazione. Affascinante viaggio di
Persone citate: Carlos Castaneda, Castaneda, Juan Matus, Rizzoli, Sierra Madre
Luoghi citati: Arizona, Astrolabio, Ixtlan, Messico, Stati Uniti
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