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diritto diritto Fortunato Lazzaro Roberto Preden Michele Varrone L'EQUO CANONE Giuffrè, Milano 200 pagine, 6000 lire (g. s. pene vidari) Mentre gli italiani andavano in vacanza, il 28 luglio 1978 entrava in vigore la nuova legge sulla «disciplina delle loca- zioni di immobili urbani», che, dopo più di trent'anni di discussioni e di proroghe, abrogava il regime vincolistico. I giuristi avevano così un buon diversivo per occupare le proprie «ferie», dato che la nuova legge pone tutta una serie di problemi di non semplice e rapida soluzione. L'argomento interessa un folto gruppo di persone: dopo i primi commenti forniti da quotidiani e da settimanali, ecco apparire ora i libri. In questo, gli autori mettono a frutto l'esperienza maturata nell'illustrare il precedente regime vincolistico, ed espongono in modo chiaro e lineare le caratteristiche e la disciplina della nuova legge, nei limiti consentiti da certe ambiguità di quest'ultima. Il nuovo sistema, che sarà introdotto gradualmente, distingue chiaramente fra «immobili ad uso abitativo» ed immobili adibiti ad altri usi, prevede tutta una serie di meccanismi per la determinazione di un «canone» obbligatorio che definisce «equo», attribuisce numerose controversie alla competenza dei conciliatori anziché dei magistrati di carriera, prevede sulla carta (...ma forse solo su questa) una maggiore rapidità nella soluzione delle controversie. Vedremo come gli intenti che la legge si prefigge potranno essere realizzati: per il momento non possiamo che iniziare col prendere conoscenza delle sue caratteristiche. Paolo Comanducci (a cura di) L'ILLUMINISMO GIURIDICO Il Mulino, Bologna 217 pagine, 3500 lire (g. s. pene vidari) L'antologia curata da Paolo Coman¬ ducci consente un comodo accesso a passi di opere dell'muminismo giuridico franed italiano, di regola della seconda metà del sec. xvni. La raccolta aspira unicamente a «fornire una panoramica (...) su alcuni dei problemi e delle figure più significativi», con esclusione perciò sia di opere anteriori al 1750 sia di autori di altre aree culturali (mitteleuropea, inglese, nordamericana). Abbiamo così testi di Montesquieu, Diderot, Morelly, Rousseau, Alessandro Verri, Beccaria, Voltaire. Filangieri, Pagano, Destrutt de Tracy, preceduti da alcune note bio-bibliografiche e da una sintetica introduzione del curatore. Comanducci espone le due valutazioni che dell'illuminismo giuridico hanno dato recentemente il Cattaneo ed il Tarello, anche se pare propendere per le tesi di quest'ultimo, di cui è allievo. Inquadrata la complessità dell'ordinamento giuridico quale si presentava agli studiosi del se"c. XVIII, egli illustra poi le principali «richieste degli illuministi di un diritto semplice, nella formulazione e nei contenuti abrogativo del diritto previgente e non eterointegrabile», riprendendo le'note affermazioni di Gioele Solari e presentando quelle del filone marxista. I testi scelti riguardano soprattutto i problemi delle fonti del diritto (tendenza all'unificazione ed alla codificazione), del diritto costituzionale (rapporti fra Stato e cittadino), della riforma del cliritto penale. Per la loro valutazione si «può ricorrere a due modi di argomentare, proprio l'uno della dottrina liberale, l'altro della dottrina marxista»: ad ogni lettore le sue scelte.

Luoghi citati: Bologna, Milano