Un Cortegiano corteggiato dalla critica

Un Cortegiano corteggiato dalla critica Un Cortegiano corteggiato dalla critica D OPO aver letto nella «Nuova Antologia» R conte B. Castiglione <1529-1929) di Vittorio Cian. Gramsci, in carcere, ne trascriveva nei suoi quaderni alcuni passi, non senza avanzare qualche dubbio, ma notando subito: In ogni caso l'articolo del Cian è da rivedere; egli è conoscitore filologicamente perfetto del Cortegiano e bisognerà procurarsi la sua edizione del libro. I dubbi di Gramsci non erano immotivati. Ricercatore infaticabile, il Cian non accoppiò alla profonda e vasta erudizione un altrettanto acuto spirito critico. Nondimeno resta fondamentale il suo commento del Cortegiano, che, apparso nel 1894 nella Biblioteca scolastica di classici italiani diretta dal Carducci, uscì in quarta edizione riveduta e corretta ancora nel 1947. Ma nel corso di un cinquantennio il Cian diede altri importanti contributi castiglioneschi, di cui ultimo in ordine di tempo è il libro del 1951 Un illustre nunzio pontificio del Rina-^ scimento: B. Castiglione. Tra commenti e studi biografici e critici, con non pochi interventi di studiosi stranieri (E. Williamson, E. Loos, R. Fulke) e di storici della filosofia (Corsano, Garin, Preti), la bibliografia del Castiglione si è andata arricchendo fino a oggi. Da notare, tra i numeri recenti, l'edizione di non poche lettere, che costituiscono un'anticipazione del volume dell'epistolario, da tempo apprestato da Guido La Rocca per i «Classici Mondadori». E' facile prevedere che. pur facendo parte all'esame delle opere minori e alla ricostruzione di episodi non ancora ben esplorati dell'attività diplomatica del Castiglione, nel Convegno di studi promosso dall'Accademia Virgiliana per il V Centenario della nascita dello scrittore (Mantova, 7-8 ottobre) saranno privilegiate le questioni che costituiscono le acquisizioni più rilevanti dei recenti studi castiglioneschi. A mio avviso, esse sono rappresentate da una valutazione positiva della teoria linguistica esposta nel Cortegiano (sulla questione il contributo più sostanzioso è sinora venuto da Giancarlo Mazzacurati nellostudio B. Castiglione e l'apologia del presente, nel voi. Misure del classicismo rinascimentale, Liguori, Napoli 1967), dalle indagini filologiche sulle tre fa-si dell'elaborazione del Cortegiano e dalle deduzioni critiche che se ne sono tratte. n merito delle ricerche filologiche spetta a Ghino Ghinassi, autore dei due im¬ portanti studi su L'ultimo revisore del "Cortegiano" e Fasi dell'elaborazione del "Cortegiano" (apparsi negli «Studi di filologia italiana» del 1963 e 1967) e editore della Seconda redazione del "Cortegiano" (1968) per la collana degli Autori classici e documenti di lingua dell'Accademia della Crusca. Le deduzioni critiche tratte da questi ottimi studi filologici sono del Ghinassi stesso e di Piero Floriani, autore di una serie ben nutrita di saggi, ora raccolti nel volume Bembo e Castiglione. Studi sul classicismo del Cinquecento (Bulzoni, Roma 1976). Il Floriani ha rivolto in particolare la sua attenzioni alle discordanze (già avvertite da lettori ancora non bene informati sulla elaborazione del trattato, e specialmente dal tedesco Loos) fra : primi tre libri del Cortegiano e il quarto, nel quale sia la teoria politica che fa del cor-I tigiano il consigliere deij principe sia la celebrazione dell'amore spirituale^ prc nunciata da Pietro Bembo nonostante le sapienti vela-j ture stilistiche, risultane prodotto di un momenr.o| nuovo dell'esperienza umana e storica del Castiglione.] per non dire di una sua cris esistenziale e ideologica. Ettore Bonora

Luoghi citati: Ghino Ghinassi, Mantova, Napoli, Roma