Garcia Màrquez si ribella "Farò soltanto cinema"

Garcia Màrquez si ribella "Farò soltanto cinema" Un "voto., dello scrittore contro la giunta cilena Garcia Màrquez si ribella "Farò soltanto cinema" BUENOS AIRES — Tre lunghi articoli apparsi sul quotidiano messicano «Uno mas Uno» informano sulle attività dello scrittore colombiano Gabriel Garcia Màrquez. le sue idee e programmi per il prossimo futuro. «Gabo» risponde a molte domande e conferma un impegno preso ormai da lungo tempo: non tornerà alla creazione letteraria fino a quando non cadrà in Cile il regime di Pinochet. E* come una specie di voto e lo mantiene, dedicandosi ora. quasi esclusivamente al cinema. Anzitutto lo scrittore annuncia che presto si concreterà un vecchio progetto, quello di filmare La increible y triste Insto ria de la càndida Eréndira v su abuela desalmada. Ho dovuto attendere 8 anni per ricuperare i diritti su Eréndira. Li aveva Margot Benacerraf, una regista cinematografica venezuelana. Ora sono in trattative con Richard Roth, il produttore di Giulia e presto il film si farà. Lo affiderà a Ruy Guerra, una figura importante del cinema novo brasiliano. Ruy — spiega Garcia Màrquez — ha fatto praticamente tutta la sua carriera in Brasile, ma è nato in Mozambico. Sta anzi ora organizzando il cinema in questo paese africano. Racconta «Gabo» che Eréndira è nato in realtà come sceneggiatura cinematografica nel 1967. Con Margot Benacerraf si parlò in principio di farne una pellicola modesta, in bianco e nero, in 16 millimetri. Due anni dopo, però, Margot parlava già di un costo di circa 4 milioni di dollari ossia una cosa monstre, dice lo scrittore colombiano. Vedendo che le dimensioni crescevano troppo, «Gabo» pose fine al progetto e convertì la storia in un lungo racconto che venne pubblicato. Ma non è un racconto letterario. Ha entrate ed uscite di personaggi pensate per il cinema, dice. Con le nuove trattative e il ricupero dei diritti «Gabo» porterà così Eréndira allo schermo. La storia di Eréndira ha qualche analogia con quella del recente film di Louis Malie Pretty Baby, perché il personaggio centrale è anche qui una adolescente che si prostituisce. Il racconto è comunque pieno di quegli elementi fantastici della letteratura di Garcia Màrquez che Ruy Guerra dovrà conservare. Il programma più urgente rimane il film ispirato a L'anno della peste di Defoe, che sarà girato da Felipe Cazals. Questa sceneggiatura — racconta Garcia Màrquez — l'ho fatta assieme al giovane cineasta Juan Arturo Brenan. Con Paul Leduc, invece ho scritto quella per Sotto il vulcano di Malcom Lowri. Garcia Màrquez non è un nuovo venuto nel mondo del cinema. A Roma, durante la sua gioventù, ha studiato cinematografia. In America Latina si è occupato frequentemente di sceneggiature prima di dedicarsi alia letteratura. Il suo primo racconto adattato per lo schermo è stato En este pueblo no hay ladrones girato con successo da Alberto Isaac. Anche altri suoi racconti ebbero versioni televisive. Uno fu La mala bora. Pensa «Gabo» che tutti i «mezzi» sono ugualmente «buoni», se si usancf'ad alto livello. In quanto a Cien anos de Soledad non viene meno ad una sua determinazione: potrà filmarsi solamente 50 anni dopo la sua morte. Il fatto che si sia occupato di cinema e che ora ne sia completamente preso non vuol dire che non ritornerà un giorno a scrivere racconti e romanzi. Comunque — assicura «Gabo» — anche nel cinema il mio ruolo è sempre quello di uno scrittore che si esprime letterariamente e che si rivolge letterariamente al suo pubblico. Come si svolge il suo lavoro cinelatografico? Dice Garcia Màrquez: Le idee nascono dentro di me e poi devo cercarmi un collaboratore idoneo affinché il materiale venga organizzato e strutturato. Quando l'argomento è abbozzato, lo correggo, dò alcune nuove indicazioni e così continuiamo a lavorare finché la sceneggiatura ha preso la sua stesura, la sua forma definitiva. In quel momento rivedo tutto e metto la parola «fine». Con l'appoggio del «laboratorio», Garcia Màrquez riesce a lavorare a vari progetti e sceneggiature simultanei: Ho una sessantina di idee per il capo che certo non potrei realizzare da solo. Invece in un laboratorio, con un «collettivo» che aiuta, tutto è possibile. Non ha senso ideare una sceneggiatura in un anno quando se ne possono sviluppare moltissime di più. D'altra parte si risolve così un grosso problema. Come scrittore sono «caro» e, secondo le quotazioni che stabilisce il mio agente, costerebbe di più una mio sceneepiatura che un film fatto dal cinema messicano. Non potrei lavorare qui, senza creare complicazioni vendendo una mia sceneggiatura ad un prezzo inferiore a quella che è la mia quotazione internazionale. Le relazioni di «Gabo» con il cinema vengono così definite: Siamo una coppia che funziona male. Non possiamo stare a lungo assieme né a lungo tempo separati. Il fatto si è che ci sono pochi scrittori nel cinema, perché questo è ancora un'arte subalterna e dipende dalla letteratura in questo senso. Sarà finalmente un'arte — afferma — quando il regista «scriverà» direttamente i suoi temi con immagini». Secondo Garcia Màrquez questa mancanza di scrittori cinematografici «si sente» dappertutto. In Italia, per esempio — sottolinea —c'è il mio amico Franco Solinas: prepara minuziosamente durante un anno una sceneggiatura per un film. L'anno scorso l'ha dedicato interamente a Joseph Losey, mentre Costa-Gavras attendeva pazientemente il suo turno. Ed ora aspettano Bernardo Bertolucci e Francesco Rosi. E penso anche a Gillo Pontecorvo, che cerca disperatamente una storia da filmare. Vera Jarach

Luoghi citati: America Latina, Brasile, Buenos Aires, Cile, Italia, Roma