psicologia, psichiatria

psicologia, psichiatria psicologia, psichiatria B. Luban Plozza e W. Poldinger IL MALATO PSICOSOMATICO TEORIA E TERAPIA Cappelli, Bologna 51 pagine, 5000 lire (gianni boeri) Psicosomatica: termine nuovo per descrivere e tentare di codificare, come spesso accade nelle scienze umane, vecchie credenze popolari ed antiche intuizioni di osservatori isolati. Si pensi ad esempio al significato neppure troppo nascosto di locuzioni come: rodersi il fegato, gli affanni dell'amore, divorato dall'odio, morto di crepacuore. E per quanto riguarda le intuizioni isolate, significativo l'episodio riportato dagli autori in questo libro. Erasistratos, della scuola alessandrina, fu chiamato dal Re di Siria Seleucos Nicator presso il proprio figlio Antiocus Soter sofferente di una malattia ritenuta incurabile. Quando il medico prese il polso del paziente entrò nella stanza la bella Stratonike. Erasistratos riconobbe subito, dall'improvviso accelerarsi del battito cardiaco, che la malattia del giovane aveva origine da un amore senza speranza per la seconda moglie di suo padre. Il padre fu pronto a separarsi dalla moglie per guarire il figlio. In questo trattato, giunto, opportunamente riveduto ed arricchito alla seconda edizione. Luban e Poldinger tracciano un ampio quadro sia dello sviluppo delle terapie psicologiche da Mesmer a Freud, da Jung a Binswanger. da Boss a Fromm. sia di tutti i quadri morbosi nei quali l'incidenza della componente psicologica diviene determinante nello scatenare e nel mantenere uno stato di sofferenza fisica. E si va così dall'infarto all'ipertensione arteriosa, dalla tosse all'asma, dall'ulcera alla colite, dal diabete all'obesità, dalle cefalee al reumatismo, dall'eczema alle allergie; poi, trascinati dall'entusiasmo, gli autori aggiungono al calderone anche altri stati di malattia o di sofferenz^xcirtve l'anoressia -ment^&^^ìnb ormi e. gli stati ansiosi, le depressioni larvate dove di psichico v'è molto, di somatico — a mio parere — o poco o nulla. Ma non è ciò'che conta: conta per il lettore comune e soprattutto per il medico generico il nuovo modo di mettersi in rapporto con la malattia, di vedere la sofferen¬ za dell'uomo malato non come l'espressione di una macchina quantitativamente alterata nei meccanismi biochimici, ma di un tutto unico immerso nella famiglia, nel lavoro, nella società. Sergio Erba PRATICA SOCIOTERAPEUTICA NEL MANICOMIO Gamma Libri, Milano 218 pagine, 4500 lire (g.b.) Il volume si divide come enuncia il sottotitolo, in tre parti: prassi alternativa, la repressione, le prò-" spettive. Delle tre di gran lunga la meno importante appare essere quella che probabilmente, secondo l'autore o l'editore, avrebbe dovuto esprimere emblematicamente la situazione repressiva e castrante nella quale incappa chi tenti di modificare le strutture istituzionali. Qui purtroppo tutto si riduce a una banale e noioset-' ta querelle burocratica. Ricche di spunti e fonte di riflessione sono invece le altre due'parti. Nella prima l'autore riporta criticamente la pròpria esperienza di psicoterapia istituzionale condotta nel reparto 3 divisione maschile ex alcoolopatici dell'Ospedale psichiatrico provinciale -.Paolo Pini» di Milano. Un'esperienza sofferta di errori e di successi, una partecipazione umana che corregge le iniziali rigide di impostazioni teoriche. Dall'esposizione critica e anche avvincente di tanti momenti assembleari e di alcuni casi clinici, emergono i due dati che ci sembrano teoricamente più significativi: la possibilità di attuare l'esperienza socioterapica in qualsiasi realtà istituzionale, e l'applicazione all'intervento socioterapico della teoria generale dei sistemi. Elementi questi che vengono ripresi e sviluppati nella terza parte, dove l'autore dibatte con tre colleghi la propria e la loro esperienza. Modificare i'ospedale modificando i rapporti umani intei .»i j lavorare solo suna struttura, anzi contro la struttura fino alla sua eliminazione? E ancora il rapporto con gli infermieri come discorso non solo politicosindacale ma e soprattutto umano, in termini di confronto e collaborazione: l'uso degli psicofarmaci, della contenzione (strumento terapeutico o di potere?).

Persone citate: Boss, Freud, Fromm, Jung, Luban Plozza, Paolo Pini, Sergio Erba

Luoghi citati: Bologna, Milano, Siria