critica letteraria

critica letteraria critica letteraria VENT'ANNI DI CULTURA FERRARESE: 1925-1945. ANTOLOGIA DEL «CORRIERE PADANO» Patron, Bologna Voi. i: 255 pagine, 7000 lire (Stefano jacomuséi) 5 aprile 1925: esce il primo numero del Corriere Padano, quotidiano di Ferrara fondato da Italo Balbo e da lui adoperato come organo attraverso il quale prendere di volta in volta le distanze o confermare gli abbracci di natura politica, ma sempre con quel tanto di accorto nonconformismo che caratterizzò i comportamenti di colui che amava definirsi il «Trotsky del fascismo» permettendo al suo giornale quel margine di manovra che faceva orgogliosamente dichiarare da uno dei suoi direttori, Nello Quilici, di non essere «un grammofono o una gabbia di pappagalli ammaestrati». Tanto più questo poteva riscontrarsi nella terza pagina (di cui qui è raccolta una ricca antologia), che divenne un'ascoltata palestra, sia per il suo allineamento con le esperienze di riviste quali Solatia e Letteratura (ed ecco inorai di Eliot, di Valéry, di Joyce, di Proust, di Kafka, di Thomas Mann, nella ricerca di un respiro europeo), sia per la qualità dei collaboratori, affermati o alle loro prime prove (da Govoni a Bassani, da Titta Rosa a Michelangelo Antonioni, da Ravegnani a Caretti), sia per l'interesse degli interventi e dei dibattiti: basti l'inchiesta sul romanzo e sulla questione del realismo condotta nel '32 (cui parteciparono Bontempelli, Alvaro, Tecchi, Cicognani), o le polemiche sugli Indifferenti di Moravia (Titta Rosa scomoda Dostoewskij, mentre Quilici parla di «fogne», di «mondo lercio», di «idiozia plateale», di «quintessenza della scemila») a dirci il buon livello di una presenza culturale e a darci l'eco diretta delle reazioni ai fatti. Sono di questo tipo gli utili incunaboli della nostra ultima realtà di vita e di cultura, che con gran merito studiosi spesso giovani (e quindi non • accusabili di collezionismo4 nostalgico) vengono raccogliendo per le nostre istorie future. Alberto Grandese e Gioacchino Paparelli STORIE E METODOLOGIE DELLA CRITICA LETTERARIA Conte, Napoli, 260 pagine, 4800 lire. (riccardo calimani) Secondo le intenzioni degli autori l'aspetto fondamentale di questo lavoro è «l'esposizione semplice e ordinata delle metodologie della critica letteraria sia italiana che straniera del '900 con particolare riferimento alla loro terminologia tecnica, talvolta ostica ai "non addetti ai lavori"; questo senza tentare una qualsiasi operazione riduttiva o in qualche modo semplificante, ma evidenziando gli aspetti teoretico-gnoseologici ed esteticoscientìfici di ogni metodologia critico-letteraria per metterne in evidenza l'intera coerenza scientifica». A questa analisi gli autori dedicano tutta la prima parte del libro: un accurato esame delle maggiori scuole di pensiero del '900 (psicoanalisi, marxismo, fenomenologia e formalismo, strutturalismo) viste nel loro rapporto con la critica letteraria. La seconda parte è una raccolta antologica di numerosi autori tutta dedicata a specifici temi letterari, quali per esempio la condizione dello scrittore come produttore, le istituzioni letterarie come sistemi operativi, la sociologia dell'arte e della letteratura. IL FEUILLETON IN TELEVISIONE ERI, Torino, 2 voli, per compi. 453 pagine, s.i.p. (m. r.) Vengono ora pubblicati gli Atti del convegno sul tema II feuilleton in tv, collegato al Prix Italia radiotelevisivo, che si è svolto a Venezia nei giorni 13 e 14 settembre 1977, con la partecipazione di esperti italiani e stranieri. Nel primo volume sono riportate le relazioni introduttive e le comunicazioni, ripetute in lingua italiana, francese e inglese; nel secondo volume sono raccolti gli interventi dei partecipanti in lingua originale. Il dato più rilevante che emerge in queste fitte pagine, spesso prolisse e ripetitive assai più di un feuilleton, è un accumularsi di discorsi e definizioni sul romanzo d'appendice, nelle sue varianti italiane, europee e latino-americane, sulla lette-, ratura popolare e sui vari sottogeneri della paraletteratura. Ciò che manca invece è un'analisi dei complessi e sottili rapporti tra meccanismi audiovisivi e tipologia della lettura, tra strutture letterarie e sequenze di immagini, tra spettatore e lettore, tra scrittore e regista. Il gioco degli schemi narrativi è comune al mezzo televisivo e a quello letterario, ma sono diversi i criteri di tecnica compositiva. C'è stato comunque un processo di reciproco vantaggio: se la letteratura ha funzionato come serbatoio di temi e di trame per lo spettacolo audiovisivo, il romanzo sceneggiato ha indotto gli spettatori a una diretta conoscenza dei testi letterari. B. Traversetti LE PAROLE E LA CRITICA Cooperativa Scrittori, Roma 285 pagine, 7000 lire (g. t.) La Premessa dello stesso Traversetti dà conto delle assenze che potessero essere imputate a questa - a^tìfapte'ocfgetto. il m&pivor'd^^rTminante', è stato il "qui ed ora" del concetto di "letterario": le inclusioni e le esclusioni terminologiche sono state determinate dalla scelta fra ciò che mi è sembrato ancora vitale e operante... e tutto il materiale . iTivece, mi è sembrato non aver più, in' questo momento, importanza e ruolo se non in un'ipotetica archeologia della materia». E il criterio, certo coraggioso ma pure necessario, è stato coerentemente seguito. Le voci, che vanno dalla "A" di Acrostico alla "Z" di .".i. cc.-.C-'-C chiare, documentate, essenziali. A volte si aprono spiragli vulnerabili, che denunciano apertamente il giudizio dell'autore (per tutte, la voce "Ambiguità") o perfino qualche spunto polemico (la voce "Aulico"); ma sono spiragli che non stonano e non sono neppure senza tradizione in un prontuario che vuol essere "vivo". Molto spazio è dato ai pontefici della nuova critica di marca soprattutto franco-svizzeara, da Derrida a Starobinski. e molto meno alla critica nostrana: e questo è già per sé stesso un giudizio da non trascurare. Pareyson, Brandi, Della i-zi, figure for.dì.mentali nell'aggiornamento dei nostri studi di estetica, ricorrono con più chiara frequenza. Ma non essendo questo che un luogo di bilanci sommari, ci limitiamo a riconoscere l'indubbia utilità del libro. Non ci pare tuttavia che sarebbe stata di troppo, pur comportando ulteriori rischi di opinabilità della scelta, una bibliografia essenziale per ogni singola voce.

Luoghi citati: Bologna, Ferrara, Italia, Napoli, Roma, Torino, Venezia