Le avventure dell'uomo
Le avventure dell'uomo Una rivista sulla storia della società Le avventure dell'uomo L'UMANA AVVENTURA Anno I, n. 1, riv. bimestrale Jaca Book, Milano, 160 pagine, 3000 lire LARGA di vivaci promesse si presenta una nuova rivista, L'umana avventura, diretta da G. Orsi. L'impaginazione è estrosa, e a prima vista perfino scanzonata. Ma a guardar bene si scopre che i testi sono legati da uno stesso sguardo che trova rapporti inusitati fra antropologia, storia e arte. Per capire gli intendimenti della rivista, basta osservare la prima delle sei sezioni in cui è articolata: s'intitola «Contro il pollice verso». E per l'appunto contro il gusto di una dissacrazione fine a se stessa, noiosamente di moda, la rubrica si propone di presentare esperienze positive di spiriti liberi e fiduciosi — che hanno contribuito a creare la storia delle società — accostando in modo insospettato un Césaire, per esempio (il poeta negro delle Antille che aiutò il suo popolo a scoprire la propria identità), o un Malcolm X a un La Pira, e al suo rispetto per la diversità dei popoli, guardati nella religiosità che li accomuna. Un'altra sezione si propone di rivedere i fatti storici come viventi oggi («C'è una volta»), come le radici su cui cresciamo. Mentre in «L'altro e l'altrove» ci si propone di scoprire attraverso racconti di viaggio dei mondi e>:e solo apparentemente sono separati da noi: in realtà «l'altro» è una dimensione della nostra vita. Oppure si cerca di guardare l'arte come una testimonianza che può congiungere epoche lontanissime (un frate che vive nei boschi della Borgogna — Surchamp, direttore di ZocTiaque — spiega come la vista dei capitelli romanici del suo monastero lo abbia aiutato a capire l'arte dei Cubisti). E ancora: ci son parole logorate dall'uso, che invece dovrebbero toccarci da vicino (fame, energia, sottosviluppo), e che occorre riscoprire. Infine, uno sguardo su nuove letterature che vanno sorgendo accanto a quelle che s'isteriliscono: nuovi «racconti» dell'umanità. Le varie sezioni della rivista risultano alla fine convenzionali, intercambiabili. Ma appunto questa possibilità di rimescolare le carte rivela una sostanziale unità dell'assunto: che muove da un interesse affettuoso per l'uomo e per la sua avventura nella storia, ed è svolto entro i modi e i limiti di una documentata divulgazione. Enrico Guaraldo
Persone citate: Borgogna, Enrico Guaraldo, La Pira
Luoghi citati: Milano
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