Il Papa scrittore segreto di Stefano Reggiani

Il Papa scrittore segreto Il Papa scrittore segreto IL nuovo Papa è uno scrittore segreto, un moralista che affidava le sue prose al «Messaggero di S. Antonio», un periodico religioso diffusissimo nel mondo, ma poco noto come luogo di dibattito. Se non ci fosse stata l'elezione pontificale, gli scritti di Papa Luciani sarebbero rimasti stretti all'attenzione di pochi studiosi cattolici, di esperti dell'episcopato, di titolari di rubriche confessionali. Adesso il libro che raccoglie gli interventi sul «Messaggero di S. Antonio», intitolato «Illustrissimi» e pubblicato appunto dalle «Edizioni Messaggero Padova», è diventato un'opera ricercata da politici, studiosi e cittadini, ma rarissima. Quasi introvabile l'altro libro, « Catechesi in briciole», nel quale il cardinal Luciani aveva riunito le sue esperienze di responsabiJe dell'insegnamento religioso nella diocesi di Belluno. S'immagina che questi libri saranno ristampati, se l'autore vorrà. Essi contengono un ritratto di Luciani chiaro nelle inclinazioni e nei progetti; in «Illustrissimi» si mostra anche la •qualità ironica del moralista, un'ironia di matrice veneta e montanara, cioè duttile nelle forme, bonaria e aneddotica, ma fermissima, intransigente e quasi imperiosa sui principi. La forma scelta per «Illustrissimi» è quella delle lettere fantastiche a personaggi famosi della letteratura, della storia e della devozione. In questo modo è più facile agganciare i precetti agli esempi e l'insegnamento del Vangelo alla narrazione. Talvolta i precetti riguardano l'educazione civica: in una lettera al Belli in lode dei suoi sonetti romaneschi si spiega l'opportunità di una conversazione fatta con parole semplici come quelle .del poeta, «ovviamente selezionate e purgate», e non piena di espressioni come «confrontarsi con la parola di Dio», «discorsi e gesti profetici», «istanze sociali», «mediazione fra fede e storia», «strutturalismo», «comunione», «liberazione», «inchiestare», «verificare», «leggere in chiave di questo, essere a livello di quest'altro». In una lettera a Goldoni, l'allora Patriarca Luciani raccontava l'episodio di Santa Vilgefortis. che avendo fatto voto di verginità ottenne per miracolo «una folta e orrida barba» che impedì al re di Sicilia di chiederla in sposa. «Scherzosamente si può dire che una Santa Barbuta, liberata da un marito, ci vorrebbe proprio per le femministe, che partono con propositi feroci contro i barbuti uomini». Altre lettere toccano temi più larghi, dove la prudenza viene sempre contrapposta alla precipitazione. Rilievo particolare hanno i problemi dell'educazione: «Converrà che ci mostriamo molto aperti e comprensivi verso' i giovani e i loro sbagli», e «le idee offerte da certi maghi, anche se luccicano sono latta, cosa umana, di un giorno»; e ai catechisti: «Unite la fedeltà a Dio con la fiducia nei veri valori della civiltà moderna e nella perpetua giovinezza della Chiesa». La sostanza del Papa scrittore sembra quella del Papa parlatore e governante della Chiesa: un'assoluta vocazione di catechista, di propagatore della fede. Nella scrittura, nel libro gli interlocutori sono raggruppati dalle fonti più distanti, per questo compito di esemplificazione e di suggestione. Si trovano in «Illustrissimi» Dickens e Mark Twain. Trilussa e Goethe, Pinocchio e Paolo Diacono, Manzoni e Petrarca. Marlowe e Ip- pocrate. Santa Teresa e Gesù. Stefano Reggiani

Luoghi citati: Belluno, Santa Teresa, Sicilia