architettura
architettura architettura Geoffrey Scott L'ARCHITETTURA DELL'UMANESIMO Dedaio, Bari 206 pagine, 4000 lire (paolo barbaro) Ritorna alle stampe, in italiano, nella nuova Collana universale di architettura diretta da Bruno Zevi. questa straordinaria opera di Geoffrey Scott: pubblicata una prima volta nei 1914, non ebbe la ripercussione che meritava; ristampata nel 1924, fu seguita a breve distanza dalla malattia e dalla morte dell'autore. Allievo di Bernard Berenson a Firenze, dove dimorò a lungo. Scott studiò a fondo l'architettura del rinascimento, specie italiano: la sua opera di studioso, condensata in gran parte in questo libro, fu tutta rivolta a fornire una decifrazione dell'architettura rinascimentale che. restituendole il suo significato più autentico, costituisse una linea di riferimento per la critica e una guida per l'operare architettonico. La presentazione di Elena Croce — che è anche la prestigiosa traduttrice — sottolinea che il libro è degno per molti rispetti di essere meditato, «ma soprattutto per il forte risalto che vi si dà nell'architettura all'aspetto capitale della Bellessa. contro tendenze di carattere estraneo, come volevano il goticismo e il romanticismo goticizzante e fantasticante». Certo l'autore, con brillante puntualità vi isola e affronta tutti gli equivoci —romantico-naturalistico, pittoresco, meccanicistico, etico, accademico — che intralciano una reale comprensione del fenomeno architettonico. In tutto il suo limpido sviluppo, questa precisa analisi dell'architettura del Rinascimento fornisce più d'una chiave di lettura degli eventi architettonici, non solo scevra di pregiudizi, ma anche utile a meglio chiarire e comprendere le vicende contemporanee. Edward Frank PENSIERO ORGANICO E ARCHITETTURA WRIGHTIANA Dedalo, Bari 128 pagine, 3000 lire (paolo barbaro) La nuova «Universale di Architettura» della Dedalo-libri non poteva non iniziare da un saggio sull'architettura organica, così a fondo studiata da Bruno Zevi. uno dei nostri maggiori critici e storici dell'architettura, direttore della collana. Tanto più trattandosi d'un saggio di eccezione, che inquadra Frank Lloyd Wright, il massimo esponente dell'indiriz¬ zo organico nella prima metà del nostro secolo e uno dei più geniali architetti del- 1 età mnrl orn o sntro inj corrente particolarmente viva di pensiero: quella che va «da Teiihard de Chardin a Whithead. a Heisenberg». Come precisa l'autore, at- tualmente.prof essore al New York Institute of Technology e vincitore del Guggenheim Fello wship dei '67. «scopo del presente saggio è di esporre le principali idee entro cui si inquadra la concesione dell'architettura organica ivrightiana; confron¬ tarle con idee analoghe in altri campi; e, partendo da questa ricerca interdisciplinare, de scrivere, analizzare e interpretare l'impegno di Wright nel sostanziare le proprie convinzioni teoriche». Passano cosi al vaglio dell'autore i principi teorici e le celebri formulazioni — da --•l'architetto ad ogni passo Inietta in ogni parte il senso del tutto» a «l'architettura nasce, non si fabbrica» —. e insieme le più famose realizzazioni, dalla Casa sulla cascata al Museo Guggenheim. «La poetica ivrightiana è immutabile» — nota giustamente Bruno Zevi —poiché non dà luogo a un codice stabile: ma indica le vie e i metodi di un linguaggio democratico, colto e popolare, che continuamente configge e rigenera iì proprio codice». Dopo avev letto questo saggio o°Tii attenzione, dichiariamo anche noi che esso in un certo senso 'determina un mutamento nel nostro animus»; soprattutto per la dimostrata sintonizzazione di ciò che più amiamo in Wright con tanta parte del pensiero più avanzato, filosofico e scientifico, degli ultimi anni: riproponendo l'opera dei grande architetto all'interno d'una comune battaglia culturale, nella quale, come sottolinea la presentazione, «ognuno è costretto a schierarsi».
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