«Sono sempre gli altri a decidere per me»

«Sono sempre gli altri a decidere per me» Dal libro di Lembourn «Sono sempre gli altri a decidere per me» STAMANE svegliandomi ho trovato una lettera accanto al guanciale. «Caro Hans — c'è scritto —non voglio svegliarti. Vado a fare una lunga passeggiata per schiarirmi le idee. Sembra proprio che io non abbia altro da fare che parlarti sempre dei miei problemi. Tu sei così gentile e paziente. Io non so più cosa fare. Nel libro di Camus che mi hai regalato sto leggendo della morte dei corpi e della immortalità delle anime, argomento che occupa i pensieri di parecchia gente. Io non capisco. Senza di te mi sento terribilmente sola. Perdonami Chissà poi perché mi hanno chiamata così —mi ha detto oggi —. Perché non Jean Monroe oppure Norma Monroe. Sono sempre stati gli altri che hanno deciso per me. E non posso nemmeno ribellarmi. Perché loro sono grandi e potenti, io invece posso venire schiacciata da un momento all'altro. Oggi abbiamo avuto un party. Lei ha bevuto soltanto Dom Perignon, il suo champagne preferito. C'era tanta gente ma lei voleva tutto il tempo ballare solo con me. Si capiva che si sentiva indifesa, che aveva quasi paura. Mi ha detto: «Vorrei tanto imparare, imparare, imparare. Nessuno mi ha mai insegnato niente nella vita. Non è terribile? E i più hanno solo cercato di approfittare di me». Eravamo sulla spiaggia, noi due soli: «Mi piace il mare, adoro il mare, amo il mare —ha detto —. Il mare è grande, è enorme, è pericoloso. Ma io. quando sono vicina al mare, mi sento sicura e libera. Il mare è il ricordo più bello della mia infanzia». Oggi ci siamo lasciati. Abbiamo promesso di rivederci, di scriverci, di telefonarci. Ci siamo guardati a lungo, ci siamo detti parole d'amore. Poi lei ha pianto. Ha cercato un f azzolettino e si è asciugata le lacrime. Poi me lo ha dato. Così ti ricorderai di me, ha detto^ Poi: good bye. E se ne è andata senza voltarsi. Good bye. Marilyn! t

Persone citate: Camus, Good, Jean Monroe, Monroe