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Memorabile Callas È cominciata l'agiografia Memorabile Callas L. Bragaglia L'ARTE DELLO STUPORE "OMAGGIO A MARIA CALLAS ". Un saggio con bibliografia, discografia, cronologia della vita e dell'arte, antologia critica. Bulzoni, Roma 82 pagine, 5000 lire E un libro agiografico, scritto da uno sviscerato arnmiratore del grande soprano greco che ha improntato del proprio modo di affrontare ed intendere l'opera lirica tutte le generazioni di interpreti che gli sono succedute. Stese sotto la pulsione emozionale determinata dall'improvvisa, morte della cantante, avvenuta a Parigi il 16 settembre 1977, queste pagine suddivise in tre capitoli (L'arte dello stupore, Antologia critica e Documentazioni) non pretendono di porsi come un bilancio critico di ciò che Maria Callas ha rappresentato, nel connubio veramente unico tra mostruose possibilità tecniche ed un'intelligenza espressiva raramente eguagliata nella storia dell'interpretazione musicale (per un e<awH$MtaHVte>atto in questo senso rimandiamo alla tavola rotonda pubblicata sull'ultimo numero della Nuova Rivista Musicale Italiana). Sono piuttosto da intendersi come un affettuoso necrologio dettato dall'incalzare dei ricordi di serate memorabili che si compongono in una personale mitologia artistica in cui il personaggio è trasformato in simbolo. • Qualche dato più tecnico che permette di penetrare all'interno del fenomeno vocale è fornito dall'Antologia critica; ma ciò non toglie che la parte più interessante del libro sia rappresentata dalle 32 illustrazioni comprese tra il 1945 ed il 1977 in cui la parabola del soprano è documentata per intero, dai timidi inizi di una rappresentazione del Fidelio nel teatro greco di Epidauro agli ultimi trionfi di Parigi e di Londra. Per chi non ha potuto vedere la Callas in teatro e tenta oggi di ricostruire, attraverso i documenti discografici, l'immagine di un'interprete «totale», queste fotografie offrono uno spiraglio sulla grandezza dell'attrice: il soprano sfila nei panni dei suoi personaggi più riusciti in una stupefacente varietà di atteggiamenti che ne trasformano il volto, lo sguardo, persino la generale complessione fisica della persona, com'è dei grandi attori di tutti i tempi. Inoltre, paragonando la goffa ed impacciata cautela della giovane ventitreenne nella foto con il padre del 1946 all'aggressività rappresentativa dei personaggi maturati di lì a pochi anni sui palcoscenici di tutto il mondo, abbiamo la misura d'uno scarto che è certo prodotto di natura ma anche eccezionale costruzione d'intelligenza. Paolo Gallarati