Recitare è anche una cura di Ferdinando Albertazzi

Recitare è anche una cura Principi e tecniche dello psicodramma Recitare è anche una cura Lewis Yablonsky PSICODRAMMA Astrolabio, Roma Collana Psiche e Coscienza 242 pagine, 8000 lire SI deve a J. L. Moreno (1889-1974). cresciuto nella fertilità culturale della Vienna fine-secolo, l'ideazione dello psicodramma, una sorta di «teatro della spontaneità», di happening terapeutico che. oltre a evidenziare e a portare a soluzione conflitti interpersonali, propizia la liberazione delle facoltà creative dell'individuo e, dunque, l'affrancamento da una esistenza inappagante. Lewis Yablonsky, prima allievo e poi collega di Moreno, analizza in Psicodramma i principi e le tecniche di allestimento e di rappresentazione di questi «copioni», paralleli alla vita d'ogni giorno e articolati in sedute di gruppo dove si affiancano al protagonista (chi presenta un problema) un regista (il catalizzatore della seduta, con funzioni di produttore, terapeuta e analista) e un ego ausiliario (che ricopre il ruolo richiesto dal protagonista per presentare un problema). Una seduta psicodrammatica classica prevede tre fasi: il riscaldamento, in cui i componenti il gruppo si concentrano su di un problema o una serie di problemi: l'azione, momento culminante della seduta, con rappresentazione dei problema e principio di soluzione dello stesso; il dibattito, esame del significato delia seduta da parte del protagonista e del gruppo. In quest'ultima fase, più che un atteggiamenl o diagnostico e analitico, si richiede la condivisione delle esperienze emotive «prodotte» e vissute dal protagonista dello psicodramma. Per l'azione vengono utilizzate tecniche diverse, a seconda delle esigenze: dalITnversione dei ruoli al Doppio, dal Soliloquio allo Speccliio e alla Proiezione nel futuro. L'inversione dei ruoli consente al soggetto di «uscire da se stesso» e di vedersi con gli occhi degli altri: U UJOUllùI'Ji.t Ui 1 UUil non coincidono immediatamente con il proprio abituale, è implicita la pratica della spontaneità che consente di «rispondere adeguatamente a una nuova risposta a una vecchia situagjffne^. come puri^^tóZà Yablonsky. Con la tecnica del Doppio si ha il tentativo, da parte del doppio appunto, di assumere il ruolo di protagonista, sia fisicamente che emotivamente. Nel Soliloquio, il soggetto recita ad alta voce pensieri e intenti, lasciando che fluiscano liberamente. La tecnica dello Specchio comporta invece una controfigura del protagonista, che permette al protagonista stesso di farsi consapevole del proprio comportamento attraverso le « mosse» di uno specchio psicologico. Tramite la tecnica delia Proiezione nel futuro, il soggetto, con l'aiuto di un ego ausiliario e di un gruppo, affronta una situazione significativa che sta per concretizzarsi in esperienza di vita. Questa "->-»uLa pei lìu una pi epurazione che dovrebbe porre il protagonista nelle migliori condizioni per affrontare positivamente la situazione E' tuttavia opportuno ricordare che nello psicodramma la tecnica e il metodo operativo vengono adeguati alle esigenze del gruppo, e non viceversa. Cosi si spiega, per esempio, ii proficuo uso che se ne fa nell'ambito scolastico, sia come materia d'insegnamento sia come sviluppo del carattere degli allievi. Inoltre, poiché scopo dello psicodramma — a volte in combinazione con l'analisi individuale — rimane quello di favorire una fertile e gratificante parte-, cipazione dell'individuo alla vita sociale, ne segnaliamo l'efficacia in un'altra circostanza. Quando cioè si tratta di reinserire nel tessuto sociale individui «lontani» per un certo periodo di tempo, come i malati mentali e i detenuti. Ferdinando Albertazzi

Persone citate: J. L. Moreno, Lewis Yablonsky

Luoghi citati: Roma, Vienna