Come il mito resiste nel linguaggio di oggi

Come il mito resiste nel linguaggio di oggi Il libro in tasca Come il mito resiste nel linguaggio di oggi William Righter MITO E LETTERATURA Guida, Napoli, pagine 152, Lire 3000 f\ SSERVAVA Renan che il mito ha il suo \j pieno significato solo nei tempi in cui l'uomo crede ancora di vivere in un mondo divino. In realtà, il mito sembra aver riacquistato il suo valore proprio a seguilo della scomparsa di un mondo divino, e proprio quando alle soluzioni globali sono preferite delle meditazioni sui frammenti della vita. La letteratura recente e contemporanea ne è la prova, non solo nelle sue rielaborazioni esplicite di temi e leggende mitologiche, ma in un suo più sotterraneo rifarsi al mondo, alla suggestione, all'intuizione, allo spirilo mitologico. Così. William Righter, professore all'Università inglese di Warwick, si è indotto a un rapido esame del problema, in un volumetto ora tradotto in italiano, in edizione raccomandabile più per economicità che per accuratezza (i due termini sono in parte antitetici). Il discorso di Righter non è dei più piani, ma dei più accattivanti. Ri) elìdendo certi paragoni acuti o ironici o stupefacenti — la madre di Orgoglio e pregiudizio confrontata con la Terra o Afrodite, la signora Ramsav di Gita al faro fatta discendere da Demetra —. l'autore delinea una sua funzione del mila nella letteratura come fornitore di «forme di coerenza più vaghe, sebbene vitali dal punto di vista fantastico». Scomparsa la credenza, sono rimaste le immagini ed è scattata la nostalgia: una nostalgia di valori improponibili ma inseriti entro un'armonia e capaci di riprodurla. Il mito rimane come uno dei molti linguaggi dell'umanità, perché — e questo affascina e serve straordinariamente — t' una «stenografia intellettuale» raccolta intorno ad un amalgama, ambiguo e al suo centro inattingibile, di credenze, di sentimenti, di atteggiamenti. I. 'utilizzazione moderna, atea del mito deriva appunto da questa sua duplice capacità, di espressività e di esplicazione. AH'interno di questo schema si scontrano i nomi di Barthes e di i'rve. di Chase e di LévvStrauss. con le loro lesi letterarie o filosofiche, simbologiche o estetiche. Ma il problema di fondo resta pur quello della scelta iniziale d'uno strumento apparentemente inerte, spoglio di efficacia ed estraneo alle condizioni presenti. Qual e in realtà il senso di questa lunga operazione? «Scorgere il mito sotto la superficie della letteratura significa immergersi più profondamente nella condizione umana e vedere cosi il mudo stesso in cui la letteratura rafforza, concentra e rivela «li abissi umani», risponde Righter. Per questo il mito è una delle molte accumulazioni di cui è fatto, e opera, il continuo letterario, e il suo ritorno moderno svela in sostanza quello che Graham Greene definisce «un desiderio di ridurre un caos d'esperienza a qualche forma di ordine», nel romanzo come nella vita. Carlo Carena SEGNALAZIONI Walter Kerr. Il segreto di Stalingrado. Oscar Mondadori, pag. 343. lire 2500. K. Axelos. Marx e Heidegger, Guida editori, pagine 217. lire 3000. P. Fougeyrollas. Marx, Freud e la rivoluzione tonile, id.. 2 volumi di pagine 782. lire 6000.

Luoghi citati: Napoli, Stalingrado