Ahi quella Italia in mano al pci

Ahi quella Italia in mano al pci L'analisi di un americano Ahi quella Italia in mano al pci Michael A. Ledeen IL COMPLESSO DI NERONE DAL FASCISMO ALL'EUROCOMUNISMO Editoriale Nuova, Milano, 128 pagine, lire 3200 MICHAEL Ledeen, giornalista e storico americano, è stato a lungo in Italia corrispondente del New Republic, è autore di studi sul fascismo ed è considerato negli Stati Uniti un esperto di cose italiane. Poiché la pubblicità dice che questo libro, comoarso Tanno scorso in America con il titolo «L'Italia in crisi», «ha fatto riflettere il presidente Carter», è evidente che l'interesse della traduzione italiana consiste per noi, più che nella possibilità di vederci più chiaro nella nostra crisi, nell'opportunità di conoscere e valutare uno dei canali attraverso cui si forma. ne»li Stati Uniti, l'opinione che ci riguarda. La tesi centrale di Ledeen spiega il lungo inseguimento elettorale della democrazia cristiana da parte del partito comunista, culminato negli ultimi anni con il pei nell'anticamera del potere, come una facile opportunità offerta ad una forza abile e spregiudicata, il pei. da un partito, la de. affetto «da una singolare incapacità di risolvere i problemi nazionali», e sorretto da una «arcaica filosofia politica". Le prospettive che si aprono davanti a questa situazione riguardano soprattutto, per l'osservatore americano, il problema di un'alleanza atlantica alle prese col governo a partecipazione comunista di uno dei paesi membri. Ledeen mostra di non credere affatto alle assicura/ioni che il pei ha ripetutamente offerto in materia, e del resto con\ iene che «l'Italia non può uscire dalla crisi attuale senza il pei». L'uomo che fa riflettere il presidente Carter invita il governiamericano ad evitare «ogni indizio della disponibilità degli Stati Uniti a trattare apertamente con il pei», che potrebbe scoraggiare chi comunque in Italia continua a votare de: ad adoperarsi piuttosto per guarire i mali economici del paese. E conclude che. «anche se rimarremo tinti coinvolti nelle conseguenze di una decisione così storica (il pei ai governo di Roma, n.d.r.). toccherà agli italiani prenderla». Ledeen suggerisce dunqueìn questo libro una politica delle «mani nette», ciò che sembra in contrasto con recenti notizie di iniziative ben diversamente animate di cui si sarebbe fatto promotore. Il giornalista americano riferisce poi la consueta meraviglia di chi non avverte, girando l'Italia, i segni palpabili della crisi: è proprio questo «il complesso di Nerone», questo nostro suonar la cetra mentre Roma brucia. La stampa degli Stati Uniti è piena di questa meraviglia: recentemente Newsweek, in un ampio servizio sull*«agonia dell'Italia» dopo il delitto Moro, registrava con qualche sorpresa il fatto che. con l'aria che tira, gli italiani «vestono e mangiano bene». Non dev'essere facile per uno straniero essere «esperto di cose italiane»: in fondo ce ne sono pochi perfino da noi. Nel libro di Ledeen ci sono alcuni errori e forzature singolari: ad esempio si attribuisce ai socialisti, nelle prime elezioni dopo la guerra, il quaranta per cento dei voti: si parla di «confitti razziali nelle grandi città» come conseguenza delle migrazioni interne; si considera il compromesso storico la proposta di un «governo bipartitico»: si assegna alle elezioni dei consigli di quartiere a Novara, novembre "76. un esagerato valore politico; si afferma che le brigate rosse colpirebbero soltanto «i giornalisti anticomunisti». E poi. chi può dire che «cjuasi i due terzi degli elettori non sono ancora disposti a correre i rischi di una partecipazione dei comunisti al governo»? Quei due terzi sono semplicemente i voti «non-pci»: che è evidentemente ben altra cosa. Quanto al parallelo Mussolini-squadre fasciste e pci-brigate rosse, e all'analogia che ne discende (la normalizzazione dopo l'istigazione), potranno essere suggestivi per un osservatore lontano, ma per noi fanno a pugni con la parte migliore delia nostra storia. Aitredo Venturi

Persone citate: Ledeen, Michael A. Ledeen, Nerone, Venturi