Bonn: un elenco di cure per sanare i mali italiani

Bonn: un elenco di cure per sanare i mali italiani Bonn: un elenco di cure per sanare i mali italiani BONN — Un giornalista tedesco, da otto anni corrispondente da Roma di quattro quotidiani, fra i quali la Frankfurter Rundschau, vicina alla sinistra liberale, ha analizzato, in un volume dal titolo Italia, Stato industriale e Paese in fase di sviluppo, i mali che ci turbavo e indicato quali, secondo lui, sono quelli da curare con urgenza per superare la crisi, che non è dovuta a situazioni del momento ma che ha origine nella storia e nello sviluppo del. Paese. Per Horst Schlitter, che ha pubblicato il suo saggio presso la casa «Fackeltraeger» di Hannover, il destino della Repubblica italiana dipende dalla risposta che sapremo dare ad alcune domande, prima fra tutte quella che concerne la fiducia dei cittadini nello Stato e la capacità di disarmare, anche moralmente, il terrorismo politico. Ma, secondo l'osservatore d'oltralpe, altre caratteristiche dellw vita politica e sociale italiana hanno bisogno di una profonda revisione: è indispensabile debellare la corruzione e il nepotismo, superare l'egoismo di gruppo anche nell'ambito sindacale, costringere i liberi professionisti a pagare le tasse onestamente come i lavoratori dipendenti, e migliorare i settori della vita pubblica amministrati dallo Stato, come la scuola, l'assistenza sociale, i servizi postali e i trasporti. Secondo Schlitter, il problema della partecipazione diretta o indiretta dei comunisti al governo è secondario. Importante è conseguire gli obiettivi prefissi, il che può essere realizzabile solo inserendo il massimo partito della sinistra italiana nella dinamica del potere democratico. Questo processo potrebbe avere come conseguenza una ripresa dei partiti minori del centro sinistra. Horst Schlitter, che scrive per uno dei pochi grossi giornali tedeschi sensibili agli avvenimenti, anche a quelli sgraditi, non è certo benevolo nell'analisi dei fatti di casa nostra: di questo gli siamo grati, nella convinzione che, in una società, ciò che vi è di positivo parli da sé, mentre ciò die è negativo, anche se meno rilevante, abbia talvolta bisogno di un interprete. Che questi sia straniero è un vantaggio, poiché ciò garantisce l'indipendenza dagli interessi locali e dunque una maggiore obiettività. Premesso questo, sia consentita un'osservazione: Schlitter sostiene che gli italiani hanno «digerito» il fascismo di marca tedesca, ma hanno evitato un confronto e un'analisi di quello italiano, rifugiandosi nel mito della Resistenza per coprire i contrasti sociali e politici del Paese. Ciò presupporrebbe, da parte di coloro i quali si associano oggi alle celebrazioni, una buona dose d'ipocrisia, in omaggio — come dice il corrispondente della Frankfurter Rundschau — «all'arte italiana del sopravvivere, anche moralmente e spiritualmente, respingendo nell'inconscio lo sgradevole e penoso fenomeno del fascismo». Ora, i contrasti sociali e politici non sono stati risolti, ma certamente neppure coperti e chi conosca la vita delle famiglie italiane sa come esse siano ancor'oggi diverse, specialmente nel ceto medio, e come, fra i più anziani, chi non abbia a suo tempo accettato la Resisten¬ za e il suo significato, non sia disposto a farlo neppure adesso. Si tratta di una minoranza, mentre la maggioranza — come si è visto anche dopo il rapimemento e V uccisione di Aldo Moro — ha trovato nell'antifascismo il tessuto connettivo che ha dato fiducia allo Stato, proprio nel senso auspicato dal giornalista tedesco. Unmito? Forse. Ma che trae forza da ostacoli superati con la partecipazione popolare. Il nazismo rappresentò quella forma d.i oppressione dall'esterno che coinvolse tutta l Europa ed è impossi bile non ricordarlo, ma tutti sanno che il fascismo è — prima di ogni altra cosa — una forma mentis che va combattuta cominciando da se stessi, ed è questo il senso delle manifestazioni di questi qiorni. Schlitter, che peraltro conclude il suo studio con un 'immagine di speranza per la società italiana, sembra non voler constatare che proprio ciò che dell'Italia gli appare suscettibile di sviluppi positivi nasce dalla volontà di superare, nella cosa pubblica, una antica mentalità della quale si nutrì il fascismo di casa nostra. Lela Gatteschi

Persone citate: Aldo Moro, Frankfurter, Horst Schlitter, Lela Gatteschi

Luoghi citati: Bonn, Europa, Hannover, Italia, Roma