Dopo quei "regalini" arrivò il marciapiede

Dopo quei "regalini" arrivò il marciapiede Dopo quei "regalini" arrivò il marciapiede D Jeanne Cordelier LA DEROBADE Bompiani, Milano 365 pagine, 4800 lire 1 libri e autobiografie su" prostitute ne sono in circolazione parecchi in questi ultimi anni, compresi saggi e inchieste. Qualcuno pruriginoso, qualche altro lamentoso, ma certo nessuno mozzafiato come questa dettagliata confessione di Jeanne Cordelier che ha per sottotitolo «Vita e rabbia di una prostituta parigina» e per prefazione uno scritto di Dacia Maraini. Dico mozzafiato perché è tutto un rincorrersi di situazioni, teso sul filo di un interesse che non sgancia, e quel che più conta, mai cadente di tono, nella banalità o nella volgarità.- I dettagli vanno dal giocondo al crudele all'umano, in un variegato presentarsi di personaggi e luoghi di ogni tipo. Libro scritto, quasi si avverte, col pugno serrato, contro ricordi spiacevoli con un crescendo di ribellione verso una vita da cui la protagonista vuole allontanarsi. E come risulla faticoso, ma infine vittorioso, questo distacco, questo cambio! Marie-Sophie-Fann\ (il primo è il vero nome: gli altri, i nomi di battaglia) entra nel «giro» a vent'anni, poco prima di sposarsi con un fidanzato piccolo borghese. L'incontro con colui che diverrà il suo magnaccia viene offerto al lettore con una descrizione quasi lirica. Il lirico è riservato a cose reali, a un oggetto costoso e appariscente, di lusso, un^automobile che alla sottoproletaria arriva nell'occhio come una visione proibita ma forse raggiungibile, certo desiderabile più che ogni altra cosa che le sia capitata di vedere. E Gerard, detto Gegé. proprietario del¬ la macchina, già sposato con una donna che batte per lui il marciapiede, diverrà il suo protettore, rotto il fidanzamento. E come tutti quelli del suo stampo, certo non tenero. Il loro rapporto è descritto senza infingimenti. Sophie non sa mentire neppure a se stessa, sa che il regalino di un giorno o lo champagne di un' altro nascondono un rapporto brutale e crudele che arriva spesso a lasciare sulla carne segni vistosi. Ma lo sganciarsi è difficilissimo, nell'intreccio di connivenze, false amicizie, in quel sottobosco particolare della prostituzione che ha rapporti anche con la mala. La penna della Cordelier ci narra con precisione di molti incontri con clienti, le abitudini particolari, le sessualità sadiche di alcuni, gii improvvisi amori di altri. E fa sfilare una galleria di amiche-colleghe con le quali esiste alla fine del lavoro, una connivenza e un affetto particolari quanto il loro mondo, spesso gioie e tormenti divisi assieme, spariti come il bottino più ricco di una con quello troppo magro di un'altra perché a «casa» le sia rispar¬ miata «la penale». I ritratti di r .dame Pedro. tenutaria del Casino Saint-Louis, delle amiche Lulù, o France oppure Maloup. della sua stessa famiglia, per non parlare di Gegé. si imprimono nella memoria per una loro freschezza, individualità, forza e humour che si spandono neil'autobiografia dall'inizio fino alle ultime pagine. Ma, come dice il sottotitolo. la rabbia è la componente principale, corre come un olio librificante per ogni pagina. Sophie vorrebbe spezzare le catene, assieme alla tessera da prostituta e il dossier alla Sante, dimenticare le nottate passate sulle panche del Saint-Lazare dopo una retata. gli odori, ì sapori, le stanze, le strade, fare piazza pulita di quei ridicoli abiti e scarpe e vestaglie che la tenutaria de! ' casino in un paesino della riviera le aveva fatto comperare. Andare in trasferta, cambiare aria, non significa cambiare vita e Marie-Sophie lo sa troppo bene. La prostituta sogna l'arrivo dell'uomo giusto, che saprà amarla nella maniera giusta e che l'aiuterà a liberarsi dal giogo e dal gioco. Sophie in fondo, è una sentimentale e anche se co-' nosce ogni remoto angolo dell'animo di Gegé, viltà e sopercherie. ce ne metterà per «camminare sul marciapiede dalla parte del-sole». Niente nel libro è finzione, tant'è vero che qua e là si scoprono i luoghi comuni delle prostitute nei giudizi a proposito del sesso che è «sporco». Come potrebbero altrimenti considerarlo? Ma quali che siano le sue interpretazioni morali, lo stile aggressivo, il linguaggio gergale continuamente rinnovato con grande inventiva, fanno de La Dérobade, un libro di appassionante lettura. Maria Adele Teodori

Persone citate: Bompiani, Dacia Maraini, Jeanne Cordelier, Maria Adele Teodori, Marie-sophie

Luoghi citati: Milano