Sfera di cuoio non un pianeta di Giorgio Manganelli

Sfera di cuoio non un pianeta Sfera di cuoio non un pianeta TV S I dicono che, è questione di giorni, forse ±\\_ di ore, stanno per cominciare in Argentina i campionati del mondo di calcio. Non sono un appassionato frenetico del calcio; se non ricordo male, l'ultima partita l'ho vista sulle tempestose soglie della pubertà; era una partita Ambrosiana - Triestina, e ricordo che l'Ambrosiana, squadra che amavo, segnò sene goals fsi scrive così'.'). Quando uno. ancora giovinetto, ha visto sette reti (stiamo sul prudente/ segnate dalla squadra del cuore, non ha motivi profondi per continuare ad appassionarsi di calcio. In quel capitolo della vita, ha avuto tutto. Chi a quindici anni incontra e consuma spiritualmente ia donna de! suo destino, può passare alla teologia; chi, alla stessa età, ha sperimentato la levitazione ed ha avuto visioni ed operaio piccoli ma inequivocabili miracoli, può passare il resto del suo tempo a Las Vegas con donnaccole fastose a tavoli du gioco, bevendo esclusivamente champagne millesimalo e mangiando purè di armadillo. Dai tempi della mia infanzia, il gioco del calcio è cambialo, almeno nella nomenclatura: quando sento parlare di stopper o di battitore libero (spero di non confondermi con il ciclocross) ammiro i termini, ma ho l'impressione che invece di un gatto (un terzino, un centromediano) tentino di regalarmi un dinosauro diesel o uno pterodattilo Mac 2. Confesso di sentirmi superato, e confesso anche che la condizione mi si uddic e. Ho un amico, pittoresco e ingegnere, che «fa il tifo» per la Roma; non c'è pioggia, non grandine, non sole da dare il capogiro alle giraffe che lo leviga lontano dallo stadio, che io induca a consolare la sua brizzolata saggezza con una lettura calma di Guerra e pace. Per lui, Tolstoi è su quel rettangolo verde, e la Roma, che privatamente chiama «un branco di orfanelli!', e l'esercito russo che incalza Napoleone, rappresentato dal Pescara o dal Foggia. Ho per ii falcio — denominazione un po' aggressiva - un interesse fonico e geografico; vorrei che le partite le vincessero squadre di città piccole, infantili: che il Lucerà battesse la Juventus e il Polignano a Mare costringesse il Milan a! ritiro per disperazione. Vorrei che. come- nella mia infanzia bellicosa, la parata Pro Patria - Casale fosse decisiva per non so che cosa, diciamo la terza guerra mondiale. Quando sento l'urlo dei tifosi in televisione, ho l'impressione che Clausevitz oggi rivedrebbe il suo famoso apostegma; direbbe, «il calao è la guerra continuata con altri mezzi*, anziché <da guerra è la politica continuata eccetera-' Me ne da conferma il fallo che il campionato dei mondo schiera non squadrate con nomi parrocchiali e liceali — Fortitudo contro Don Bosco - ma i nomi terribili della storia: Italia contro Inghilterra, perfino Germania federale e Germanio democratica; so già che finirà un giorno con Asia-Sud A melica, e un po 'più in là con Terra ■ Saturno, e poi Sistema Solare contro Cassiopea, per il campionato galattico di serie B No: quel rettangolo verde mi fa paura Signori, io voglio la Pro Vercelli, il Derlhona. Io voglio Meazzit. Ho paura del calcio: non vorrei che la sfera di cuoio, guardandosi allo specchio, si fosse persuasa di essere un pianeta. Giorgio Manganelli

Persone citate: Don Bosco

Luoghi citati: Argentina, Asia-sud, Germania, Inghilterra, Italia, Las Vegas, Polignano A Mare