I dioscuri della fantasia

I dioscuri della fantasia I dioscuri della fantasia E' il momento di Savinio. Si è aperta la grande mostra a Roma, si recuperano i suoi libri. Abbiamo chiesto un ricordo personale a Italo Cremona, pittore e scrittore, T N tutte le antiche favole che ^ si raccontavano in Italia, e soprattutto a Roma, prima de! 1943. Alberto Savinio e Giorgio De Chirico apparivano come mitiche creature scalpitanti governate con mano ferrea da una Madre maiuscola in tutto. La fantasia di certi abituali clienti della famosa terza saletta de! Caffè Araano era giunta a rappresentare quella donna dalle virtù eccezionali, addirittura come un veliero a tre alberi, le vele gonfie di vento, capace di superare i mari più ostili portando in salso, miracolosamente, e con tutti i loro tesori, gli amatissimi figli. Anche adesso che \orremmo parlare con naturalezza di uno di questi tigli, cioè di Alberto Savinio. le ridondanti fantasie barocche di quel tempo lontano tornano a tentarci. Dioscuri e Argonauti esigono l'ennesima citazione, quinte e fondali tea-' trali si offrirebbero per una rievocazione in stile magico. Per quanto decisi a non cedere a questi allettamenti, almeno in questa frettolosa occasione, dobbiamo confessare che. pur ricordando in ogni particolare il nostro primo incontro con Alberto Savinio non abbiamo mai potuto ricostruì-, re esattamente le fasi di quella che sarebbe stata da allora la nostra amicizia caratterizzata da pochi incontri memorabili e poi per troppo tempo interrotta dalla guerra: donde la tentazione di procedere per enigmi e fantasticherie non disidicevoli al caso. Volendo soffermarci accanto a Savinio pittoTeu^^c^ione della mostra'ceTéorauv^^pcrta proprio ora al Palazzo delle Esposizioni di Roma, ci accorgiamo di non averlo seguito abbastanza in questa attività e di essere rimasti un po' troppo legati ai giorni del suo ritorno in Italia da Parigi (1934?) ed ai successivi avvenimenti torinesi. Non possiamo fare a meno di citare l'accoglienza affettuosa che e<:!i ebbe allora dasli artisti subalpini, la bella mostra che gli fu allestita alla Promotrice delle Belle Arti, l'acquisto d'un suo quadro da parte della Civica Galleria d'arte moderna, cosi non dimentichiamo di essere * i i primi a dare la lieta noti>.ui, -ulla rivista Emporium di Bergamo, del suo intervento in un'opera decorativa nella sede d'un importante Istituto Torinese... Nella cronaca di tale avvenimento faceva capolino'una parola inconsueta ed affascinante: Surrealismo. Se Giorgio De Chirico era universalmente considerato l'inventore della Pittura Metafisica e non perdeva occasione di mostrarsi tutf altro che tenero verso i surrealisti parigini che pure lo avevano considerato anticipatore e maestro, toccava forse ad Alberto Savinio di inaugurare in Italia una scuola, una maniera, da intendere come una versione mediterranea del Surrealismo europeo e da opporre a quel «largo e sano realismo» che da noi andava; per la maggiore. Savinio parlava talvolta di. una «...pittura surrealista intesa per pittura completamente rimossa dalle sedi temporali e trasferita nelle regioni poetiche...», di un surrealismo che avrebbe «... aperto alla pittura la regione delle verità nascoste...», proponeva che esso potesse sisnificare — terrore interno dell'uomo — così come il romanticismo era stato terrore della natura —. ma non crediamo che considerasse la sua opera di scrittore e di pittore riducibile sotto una qualsiasi etichetta. Era troppo curioso di tutto, aristocratico e fornito di ironia per non cogliere i lati deboli di certi programmi, era troppo buon conoscitore di uomini e di situazioni per non coltivare con puntiglio la propria singolarità. Vissuto a Parigi dal 1911 al 1915. cresciuto nella cerchia di Apollinare, collaboratore ventenne della Voce e della Ronda, ancora a Parigi dal '26 al '34. è in questi ultimi anni che diventa pittore continuando tuttavia ad arricchire quell'opera letteraria che 022Ì viene fatta rivivere con tanto successo. Come pittore la sua fama non ha avuto momenti di oscurità ma. anzi, una continua e lenta crescita nella cerchia degli amatori delle ODere d'eccezione: molto opportunamente l'odierna mostra romana lo farà conoscere a un pubblico più vasto in un clima divenuto più favorevole d'un tempo alla pittura difficile. Italo Cremona

Luoghi citati: Bergamo, Italia, Parigi, Roma