Uno specialista scende nell'Inferno

Uno specialista scende nell'Inferno Poesia, storia e simboli della cantica dantesca Uno specialista scende nell'Inferno Giorgio Petrocchi L'INFERNO DI DANTE Rizzoli, Milano 152 pagine, 2000 lire GIORGIO Petrocchi è "oggi uno dei nostri maggiori dantisti: gli assicurano questo titolo l'edizione della Divina Commedia «secondo l'antica vulgata» ; i numerosi e originali studi sulla vita e le opere di Dante, solo in parte raccolti in volume (si veda la recensione de L'ultima Dea in «Tuttolibri» del 19 novembre 1977); la collaborazione alla grande Enciclopedia Dantesca come membro del comitato direttivo insieme con Ignazio Baldelii (cfr. «Tuttolibri» del 18 novembre 1976). Tutto questo è frutto di una più che ventennale attività, connotata da grande rigore scientifico, conclusasi per ora con la biografia del poeta scritta per il sesto volume dell'Enciclopédia Dantesca, di imminente pubblicazione. Il titolo di specialista in dantologia è di quelli che potrebbero anche mettere in sospetto. I così détti specialisti, e i dantisti forse più di altri, non di rado hanno u torto di restare indifferenti a interessi che non siano quelli del loro campo specifico. Non è però questo il caso di Petrocchi, che ha esplorato, e non mai da dilettante, vari secoli delia nostra letteratura dal Trecento al Cinquecento, dall'età romantica al Pascoli, e per la sua stessa versatilità ha saputo evitare il linguaggio ispido, da iniziati, che non di rado è proDrio di chi scrive per pochi intenditori. Così il grande conoscitore di questioni dantesche ha saputo dare anche a questa sostanziosissima introduzione all'Inferno una forma piana, accessibile ai lettori meno provetti, senza indulgere per questo alla sciatta facilità dei divulgatori. Il vero e proprio «profilo* dell7n/emo ha un preambolo di una cinquantina di pagine, nel quale viene opportunamente tracciata nelle linee essenziali la vita del poeta, ed è poi disegnato un buon profilo della fortuna di Dante dal Trecento ai nostri giorni, configurantesi come una compendiosa storia della critica dantesca. Notevole il resoconto sui commenti trecenteschi, che gli studiosi recenti, e specialmente Francesco Mazzoni, hanno saputo giudicare distinguendone pregi e limiti: condotta con grande oggettività la storia della critica moderna dal De Sanctis ai maestri del metodo storico dal Parodi e dal Barbi fino a: Contini, alla trattazione sistematica dello stile dantesco di Ignazio Baldelii. al volume di D'Arco Silvio Avalie sui Modelli semiologici nella Commedia di Dante, nei quale si ha la più costruttiva applicazione del metodo semiologico al poema dantesco. Nel vero e proprio profilo dell7n/erno si trovano quindi illustrate questioni di fondo, quali la ideazione del poema, la data probabile dell'inizio della prima cantica e quella della sua divulgazione (avvenuta non avanti la seconda metà del 1314), le fonti presunte e vere. Il discorso su poesia e storia si svolge poi come un esame della struttura mora¬ le dell7n/errco, delle sue allegorie e dei suoi simboli, della parte che è stata assegnata a Virgilio quale guida del viaggio ultraterreno, dell'atteggiamento di Dante verso il mondo ecclesiale e dell'adesione data all'ideale ghibellino ancor prima di porre mano al poema. E' nel trattare delle idee politiche del poeta che Petrocchi, collegandosi a un'interpretazione del Contini, affronta il problema, essenziale per tutta la Diriria Commedia e centrale per la prima cantica, del ruolo diverso che hanno «il personaggio Dante Alighieri, cittadino guelfo nella primavera del 1300, e il poeta Dante, che .rivisita e riconsidera da capo tutta la storia dell'ultimo cinquantennio». Scendono di qui, in stretta connessione logica, le considerazioni sui ricordi del mondo terreno e sulla presenza del «comico» e del «tragico» nell'Inferno, che è quanto dire le pagine in cui, pur non venendo meno alla funzione di informatore, il Petrocchi svolge anche un discorso critico molto suggestivo Ettore Bonora

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