Gli editori lo corteggiano ancora di Osvaldo Guerrieri

Gli editori lo corteggiano ancora r Nuove edizioni «joyciane» in ftalia e negli Stati Uniti Gli editori lo corteggiano ancora INTRADUCIBILE. Non è mai stato usato aggettivo diverso per definire il Finnegans Wake. Con quest'opera indecifrabile, .sfuggente, refrattaria alla sistemazione logica s'era misurato alcuni anni fa Rodolfo J. Wilcock. che ne aveva volto in italiano alcuni frammenti. Era l'esercizio di un dilettante che sembrava amare le imprese impossibili e si può leggere in appendice a un'edizione dell' Ulisse pubblicata da Mondadori. Ma la Casa editrice non ha mai commissionato a un traduttore, o a uno staff di traduttori, il compimento di questo lavoro. Difficolta dell'impresa, si disse. E forse esistevano ragioni d'altro tipo. Nel Finnegans Wake. Joyce inventò una lingua che era sintesi di molte altre, giunse ad un impasto di grande forza suggestiva che aveva un senso in «inglese». Quale italiano si sarebbe dovuto inventare per tradurre l'originale? E, nel caso si fosse trovato, non sarebbe stato troppo lontano dal modello joyciano? Preoccupazioni che consigliavano di non superare il muro del Finnegans, neppure quando alla Mondadori, dice Vittorio Sereni, constatarono il successo di Ulisse sul piano commerciale. «C'era scetticismo intorno a quest'opera che andava incontro a censure e processi per oscenità: Invece Ulisse funzionò anche sul piano commerciale». Il romanzo fu pub¬ blicato nel '61, nella «Medusa». Da allora ne sono state vendute, in quella collana. 110 mila copie. 90 mila negli «Oscar classici» e 8 mila nei «Classici contemporanei italiani e stranieri». Alla luce di questi dati acquista poco credito la voce secondo cui la Mondadori non avrebbe mai tradotto e pubblicato il Finnegans temendo un fiasco commerciale. «La notorietà e il valore dell'autore, dice Sereni, avrebbero in ogni caso giustificato una traduzione italiana del Finnegans». Un valore che appare sempre più alto agli occhi degli studiosi e degli appassionati. E' prova di questa crescente attenzione il fatto che gli scritti «segreti» di Joyce, i suoi taccuini, le sue più intime notazioni non sono più riservati alla ri¬ stretta schiera degli specialisti, ma saranno pubblicati, entro il '78. in edizioni commerciali dalla Garland Publisher di New York. Tutta l'opera, che comprenderà anche i lavori già noti, occuperà 63 volumi, a cura di David Hayman. professore di letteratura comparata all'università del Wisconsin. Non è stato semplice radunare un materiale sparso in tutto il mondo, ma alla fine, il professor Hayman e i suoi aiutanti sono riusciti a mettere insieme un repertorio ricchissimo che renderà più facile non solo la comprensione di molte opere joyciane. ma permetterà di conoscere più da vicino i meccanismi mentali dello scrittore. Per alcuni anni della sua vita, Joyce amò annotare persino i suoi sogni e, se pensiamo all'importanza che lo scrittore attribuiva alle teorie psicanalitiche, possiamo facilmente dedurre il valore che simili appunti avranno per gli studiosi. Novità joyciana anche in Italia. Dopo avere pubblicato le Lettere, ia Mondadori prepara per il prossimo autunno un volume di Scritti italiani, a cura di Gianfranco Corsini e Giorgio Melchiori. L'opera conterrà una trentina di lavori che Joyce scrisse in italiano o nel suo periodo italiano. Si leggerà anche la traduzione di un brano di Ulisse che lo scrittore compi con la collaborazione di Ettore Settanni. Osvaldo Guerrieri

Persone citate: David Hayman, Ettore Settanni, Garland, Gianfranco Corsini, Giorgio Melchiori, Hayman, Rodolfo J. Wilcock, Sereni, Vittorio Sereni

Luoghi citati: Italia, Mondadori, New York, Stati Uniti, Wisconsin