Gobetti voleva due case editrici di Piero Gobetti

Gobetti voleva due case editrici Lettere inedite a Morra Gobetti voleva due case editrici N l. prossimo numero uei mi-semlo (Annali del (entro Studi Piero Gobetti) verranno ! pubblicate ventisei lettere che il di- I !.. i., Rivoluzione Liberale i inviò a Umberti) Morra tra il dii cembro '22 e il gennaio "26. CostiI tuiscono un piccolo saggio di come ; Gobetti organizzava la propria attiI vita di giornalista e di editore. ' Nella cerchia gobeltiana L'mberi to Morra occupa un posto panico| lare: in lui Gobetti vede l'emblema I dell'intellettuale europe, non spc' eiali/./.ato ma intelligentemente illuminato. Insomma, tutti gli ingredienti che lo fanno partecipe di inquietudini che anche Gobetti sente come proprie. Nel mar/o '25. dopo la pubblicazione del saggio su Tol'orc. che Cecchi aveva malamente «Ito. Gobetti scrive all'amico to- acc< > scano; ■Allo stato ilcllc ' nini v, nel Bareni sono i migliori... (...) t.jr!.. ni potresti anche far meglio: alcuni scritti di R. L. crono più importanti: ma inionin devi fare sopendo delle tue responsabilità di uomo-tipo del Bareni». Che vuole dire quest'ultima espressione? Lo chiediamo a Morra. «L'ita modo —dice —per esprimere consenso alia mio tendenza a sprovincializzare :! campo letterario italiano, allora abbastanza chiuso. Significava volontà di far vedere che c'erano valori non strettamente italiani che venivano dall'estero e che crani' più moderni di c/uelli esaltati, per farsi l'eco, dai vari Bocchelli e Cardarelli» Gobetti ha piena fiducia in Morra: nel dicembre '23 lo invita a trasferirsi a Roma per prendersi «cura diplomatica della R. L. (...) con pieni poteri redazionali e amministrativi». Morra, infatti, non solo invia articoli ma procura nuovi abbonati, contatta nuovi collaboratori (invano, però, chiederà a Pancrazi un articolo cheGobetti avrebbe desiderato), sottoscrive somme per la rivista. Su lui Gobetti fa affidamento per un numero speciale di Rivoluzione Liberale dedicalo alla Toscana in cui sarebbero dovuti apparire scritti di Camillo Berneri. Ernesto Rossi. Piero Calamandrei e Carlo Rosselli Nell'aprile '24 Gobetti chiede a Morra addirittura un consiglio pei sapere in quale maniera convincere Guglielmo Alberti e Novello Papa fava a sottoscrivere la somma di I5n mila lire per rilevare una libreria i Torino, in via Po. A Morra Gobetti ricorre anche dopo l'affare Dclcroix. Gli scrive il ."■ settembre '24: «Siccome mi consto che Dclcroix non fu al fronte, e non deve avere neanche la croce di guerra ti sarei mollo aralo se tu mi provvedessi urgentemente lo Stato di servizio del grande mutilato. Non perche questo ubbia grande importanza perché /'aborto morale si riferisce ni mio apoliticisino di schiavo di Mussolini, ma per combattere gli inscenatori del teatro con le stesse armi}, Alla fine dell'ottobre '25 il preteito di Torino diffida Gobetti dai continuare nel proprie» lavoro; in quelle condizioni, scrive a Morra, «t mollo difficile fare le cose von serietà, origina/ila e vivacità». Non si da per vinto- «Il mio progetto — specifica - non era di andare a Parigi: ino J: fare due case editrici: una a Torino, quella che c'è. e una a Parigi di intuirà europea (non di battaglia politica perché non mi piace parlare di miserie italiane all'estero), l'ero non e facile. Ma dall'Italia litui uscirò tinche mi sarà possibile esercitare un azione: per quanto debba essere modesta. La parte dell'esule sì uccella solo al momento dell'ultima disperazione: per ora. anche alla mercé tic! nemico come mi trovo, continuo a lavorare con una certa serenità». Il primo dicemhre '25 scrive a Morra annunciandogli, per il febbraio prossimo, la partenza per Parigi. Gli allega anche il progetto per la Casa europea che però non è stato reperito. Il 20 gennaio "26 l'ultimo scritto, ancora pieno di fiducia, nonostante tutto: «77 scriverò di là l'indirizzo sicuro a cui spedire». Partito il 3 febbraio, dopo tredici giorni in terra di Francia. Gobetti si spegneva lasciando incompiuto il suo sogno di intellettuale europeo. Paolo Bagnoli