miscellanea

miscellanea miscellanea Piero Bianconi ALBERO GENEALOGICO Dado Locarno, 145 pagine, s.i.p. (g. t.) Questo libro, alla sua terza edizione, potrà rappresentare per molti una felice scoperta. Piero Bianconi, coadiuvato dalle linee sinuose e trepide dei carboncini di Edgardo Cattori. compie un'operazione che. almeno in questi tempi di «recupero», non ha in sé nulla di sorprendente né di nuovo: ritrovare il senso del proprio radicamento caratteriale ed esistenziale (si vedano soprattutto le ultime pagine) risalendo con la memoria per li rami, genealogicamente, come avverte il titolo suggestivo. Ma, seppur non inedita, l'operazione riesce quanto mai avvincente nel modo. I ritratti di famiglia che ne scaturiscono, dalla zia Nina. piccola, un po' rattrappita, gialla di cera, con un unico gran dente lustro in bocca», al nonno Francesco, el pò. Cecc. allo zio Pietro, m 2, SO* prattutto (e non si dice qui dei piU lontani e sfuocati ascendenti settecenteschi) nonno Barbarossa alias Garibaldi, e le sue due fisionomie di emigrato e di reduce, padre sollecito e prodigo prima, irriducibile «padre padrone» poi; l'emancipate Battista, il gioviale zio Pin. l'inquieto Gottardo, l'estrosa zia Angelica; padre, madre, tutti insieme compongono una galleria colorita a tresco, vivacissima. Le lettere attraverso le quali avviene il recupero di questa «identità» familiare, sono così belle che sorge spontaneo il consiglio: si stampino a parte, come sono, senza cedimenti correttori. Dentro un così denso epistolario domestico vive un vero spaccato storico, una storia di lotte e di stenti, di partenze e di ritorni, che Piero Bianconi ha il dono, naturale pare, di non enfatizzare, pascalia'namente avvertito, lo insinua lui stesso, che memorili e immaginazione sono due puissances trompeuses, due forze ingannatrici. Reto Roedel RELAZIONI CULTURALI E RAPPORTI UMANI FRA SVIZZERA E ITALIA Edizioni Casagrande Beiiinzona 177 pagine, s.i.p. (g. t.) Reto Roedel è uno tra gii studiosi più infaticabili della cultura italiana del Canton Ticino. In questo volume, che raccoglie più capitoli «disgiunti», ma tra loro complementari e tenuti insieme dalla «fede che li ha motivati», Roedel illustra aspetti grandi e piccoli, a volte men che minimi, di una civiltà che si prova a non smentire, nella sua vocazione europea, il richiamo d'Italia, la naturale matrice della sua cultura. E' una scrittura, quella di Roedel. tutta di fatti, di dati, poco propensa alle divagazioni o a compiaciuti svolazzi stilistici, e non indenne da certo affiorante gusto polemico, come traspare, più che in altre, nelle pagine dedicate a Francesco Chiesa. Il capitolo più ricco è. con quello su Chiesa, il primo, intitolato Le relazioni culturali fra l'Italia e la Svizzera. Relazioni indagate con gusto documentario, almeno dall'età comunale su su, attraverso le affollate vicende umanistiche di Poggio Bracciolini a San Gallo e cinque e seicentesche dei Francesco Borromini e dei Baldassarre Longhena, fino all'attuale minacciata, ma non vinta, italianità del cantone. Vivaci le note settecentesche sul Pazzaglia e ottocentesche su un Burckhardt, un Bòcklin, un Federer. un Segantini, suggestivo epistolografo naif, e novecentesche ancora, su Valeri. Angioletti (dei quali si danno inediti cenni di lettere all'autore) o su un qualunque Carlo Civati, fornaio con il bernoccolo della poesia. Chiude il libro, preceduto da alcune considerazioni sui lavoratori italiani in Svizzera, un saggio sulla Presenza della lingua italiana nella cultura europea.

Luoghi citati: Italia, San Gallo, Svizzera