Come usare la signorina Richmond di Maurizio Cucchi

Come usare la signorina Richmond Come usare la signorina Richmond quartine di Balestrine avventure e conversazioni su uno sfuggente personaggio T e Nanni Balestrini LE BALLATE DELLA SIGNORINA RICHMOND Coop. Scrittori 106 pagine, 2500 lire L9 ABILITA*, la raffina. tezza, la letteraria intelligenza di Nanni Balestrini non sono ormai da scoprire più per nessuno. Cosi come il particolare carattere della sua vena o intenzione poetica che negli ultimi anni, a parte la pubblicazione della raccolta riassuntiva Poesie pratiche (Einaudi, 1976) sembrava aver ceduto il campo a un certo tipo di discussa e discutibile narrativa come quella dei romanzi Vogliamo tutto e di La violenza illustrata. Ma Balestrini ha conti¬ nuato a scrivere poesie, specie pubblicandole sul mensile «Linus» e raccogliendone alcune nel volumetto Ballate distese apparso nel '75 da Geiger. Sempre della signorina Richmond si trattava, cioè di questo femminile personaggio o pretesto attorno al quale Balestrini ha costruito una serie di «ballate» che suppongono una possibile continuazione e che si avvalgono anche del commento visivo di Gianfranco Baruchello. L'illustrazione è ben più che un semplice commento; è una parte essenziale all'interno del libro, un appuntamento fisso del lettore dopo il testo poetico o dentro il testo stesso. Chi è la signorina Richmond? Nella «quarta» di copertina, una frase di Alfredo Giuliani chiede se sia inutile identificarla realmente con una donna, o con la società capitalistica o con la poesia in persona «Appollaiata su un ramo apre i rapidamente le ali producendo al tempo / stesso un fruscio che si può i udire a un centinaio di metri i color arancione fiamma dalle lunghe / gambe color verde oliva saltella tra i rami i scende a terra alla ricerca delcibo i il piumaggio dorato e arancione intenso». Questo il primo approccio, con la signorina Richmond, questo l'inizio del libro; si veda, più avanti, qualche altro divertente dettaglio: «vispa e sempre pronta a esibirsi i in gorgheggi ha l'abitudine di salire i a grande altezza per poi tuffarsi i verso il basso tra i rami». Proseguendo, Balestrini, sempre in quartine, e dunque seguendo uno schema fisso che non è uno schema, ma la negazione semplificata per noia od or¬ rore di ogni schema, ci offre istruzioni per l'uso della sua (nostra) signorina, ci parla di certe sue avventure e conversazioni. L'impressione iniziale è decisamente positiva; la lettura cede più avanti, anche se l'autore cerca di ravvivarla con vari ingredienti, dall'uso in versi del trattato sulla fiaba a quello di gastronomia o di ornitologia, sempre dosati con forbitissime mani. Il testo perde l'iniziale carattere di brillante intrattenimento, adagiandosi su toni in cui l'ironia o il costante (seppur vago) poggiarsi sull'idea rivoluzionaria lasciano il posto ad una gradevolissima voce snob, che ripete senza annoiare, ma senza creare sussulti, le proprie ammorbidite cadenze. Maurizio Cucchi

Persone citate: Alfredo Giuliani, Balestrini, Einaudi, Geiger, Gianfranco Baruchello, Nanni Balestrini