La perversione figlia del potere di Tilde Giani Gallino
La perversione figlia del potere La perversione figlia del potere Francesco Saba Sardi LA PERVERSIONE INESISTENTE OVVERO IL FANTASMA DEL POTERE La Salamandra, Milano - 390 pagine, 6500 lire LA perversione — secondo l'Autore — non è sempre esistita, anzi, forse non è mai esistita: essa è piuttosto una delle tante invenzioni del. Potere, ma così importante per ampliarne e mantenerne l'influenza che forse non vi potrebbe essere il potere senza la perversione e. al tempo stesso, non vi,sarebbe neppure la perversione se non fosse staio inventato il potere. Nelle parole stesse di Saba Sardi, la «microstoria della perversione mette a nudo la macrostoria del potere». Il testo, mollo dotto (si veda in proposito la ricchissima ed esemplare bibliografia), è scritto in un linguaggio spesso magniloquente e talvolta imaginifico: Freud, ad esempio, è diventato «il moderno ripromotore della crociata che da qualche millennio senza posa si rinnova, il beato Sigmund da Vienna, partito alla conquista di cosi sconfinati orizzonti proprio dalle perversioni». Ma se si superano queste piccole l'orme di perversione del linguaggio, si rimane facilmente attratti dalla prosa e dalla foga travolgente, dalle vaste conoscenze dell'Autore. Le sue argomentazioni sono spesso stringenti, i casi riportati interessanti e de«ni di riflessione. Quelli che oasi consideriamo atti di perversione e di bestialità, quali il congiungersi carnale o coito di un uomo con una bestia, una vitella o una pecora ad esempio, sembrano atti quasi normali, nella mitologia, dove vari dei zoomorfi o altri dei che assumono saltuariamente l'aspetto di animali hanno spesso rapporti sessuali con esseri umani. Questi comportamenti, lungi dall'essere stigmatizzati, assumono in tali casi un alone di sacralità e di regalità, tale da elevare l'umano che ne è stato partecipe al rango di dio o di eroe. Così pure la coprofagia e la coprofiiia, giudicate pratiche perverse ai giorni nostri, hanno assunto, presso altri popoli ed altre epoche, connotati ben diversi: gli antichi egiziani «usavano adorare luridi cessi e latrine»: nel Tibet, i fedeli conservavano gli escrementi del Dalai Lama, e li usavano come preziosi amuleti da portare al collo. E. inutile sottolinearlo, urina ed escrementi sonp tuttora componenti essenziali dei filtri d'amore più efficaci e ricercati. Altri comportamenti che non riteniamo affatto perversi ma che. al contrario, ci lasciano ammirati, sono da prendere in considerazione: l'Autore si chiede ad esempio, con ragione, come sia da interpretare l'atteggiamento'dell'eremita che si isola dal mondo spinto dal divino amore o un personaggio come la Beata Maria Alacoque che. per mortificarsi, leccava il vomito degli ammalali. Gli studi sulle perversioni, infine, in cui eccellono i ricercatori germanofoni, si sono affermati e sviluppati di pari passo con T'affermarsi del processo capitalistico: psichiatri e medici legali hanno trovato un buon materiale per i loro trattati. Tilde Giani Gallino
Persone citate: Beata Maria, Dalai Lama, Francesco Saba, Freud, Saba Sardi
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