Difendo gli inediti

Difendo gli inediti Difendo gli inediti Egregio signor direttore, il sig. Dino Tebaldi di Ferrara afferma che «nel vasto mare degli inediti esista molta parte di buono ma», crede, «anche esista molta parte di qualità scadente tra gli scrittori inediti, eppure tanto chiassosi e presuntuosi». Ebbene, al sig. Tebaldi io vorrei chiedere come fa a dare giudizi così precisi quando subito dopo si contraddice affermando che accettare in lettura manoscritti da pubblicare «è quasi come firmare una cambiale»; che quindi «è mólto meglio respingere le offerte su due piedi». In parole povere, se non legge mai gli scritti, su che si basa questa sua credenza? Il «paese impossibile.» del quale parla, inoltre, gli permette non solo di pubblicare, ma anche di avere «benevolmente» qualche recensione (a Natale?) da «amici»... Perché allora si lamenta dei nuovi «amici e questuanti», invitati del resto da affermazioni tipo «amare la letteratura» e «avere possibilità, anche solo tecniche (?). di pubblicare qualcosa? Nicola Carluccio Beinette (Cuneo)

Persone citate: Dino Tebaldi, Nicola Carluccio Beinette, Tebaldi

Luoghi citati: Ferrara