E Serse fuggì verso la Persia

E Serse fuggì verso la Persia Riscoperta di Erodoto E Serse fuggì verso la Persia «Q Erodoto LA BATTAGLIA DI SALAMINA Libro Vili delle Storie a cura di Agostino Masaracchia Fondazione L. Valla Mondadori, Milano XLIV-246 pagine, 8000 lire UESTA è l'esposizione della ricerca (nistori'es apódexis; di Erodoto...». Il proemio erodoteo torna nella memoria con la voce di Gaetano De Sanctis. La guerra è finita da poco. E finito per il vecchio] maestro l'onorevole «esilio» dall'Università. Nell'aula romana siamo tanti, e diversi Ma è largamente condiviso un senso di rinascita. L'ora stimola a riflettere sulla storia come pensiero e come azione, a risalire ai primordi. Histories apódexis: qui il nucleo della definizione di Erodoto come «padre della storia», che da Cicerone discende attraverso i secoli. Distacco da predecessori fa-, voleggianti Ma nella triade, che canonicamente compone con Tucidide e Senofonte, il «padre» soccombe spesso cel confronto con Tucidide: questi lo storico vero: il Nostro è piuttosto un narratore affascinante, •omericissimo», e così via. La preminenza storiografica di Tucidide è sostenuta autorevolmente. Come da Felix Jacoby. E da De Sanctis: quella di Erodoto è «opera d'arte riuscitissima, per quanto imperfetta come opera storica [...] libro simile, mentre è pel resto tanto diverso, per la malia che esercita sul lettore e per le ragioni di questa malia, all'Orzando Furioso di Ludovico Ariosto». Il ricordo di De Sanctis e di quei suoi allievi romani racchiude, emblematicamente, il confronto fra due momenti storici attraverso cui anche l'immagine di Erodoto s'è volve. Le odièrne prospettive degli studi ne ricevono luce. Il paragone con Tucidide non si conclude oggi con un univoco svantaggio per Erodoto. Accenniamo due elementi del «contesto». Anzitutto l'ascesa delle cosiddette «scienze umane»: favorisce la valutazione dell'interesse antropologico, della componente «etnografica » di'Erodoto. C'è poi la sempre più viva attenzione al Vicino Oriente antico, l'area da cui sorse l'«alba della civiltà». Ciò che c'insegna Erodoto, pur con suoi limiti innegabili, è molto. «: ] , e e . a o , e , o i , i e e . n . i ù o i . o, i, Vicino Oriente antico e Grecia, Asia ed Europa: due mondi veduti da un uomo ch'è nato suddito di Dario, ma in Grecia ha la sua patria vera, nella splendida Atene del V secolo il nido ideale. Ma è nido d'uccello migratore, diremmo. L'amico di Pericle e di Sofocle non vi si chiude. Viaggia, in Oriente e in Occidente. Giunge ad essere «filobarbaro», come gli rimprovererà Plutarco? O è «filoateniese»? O è in sostanza imparziale e quindi dissacratore di miti partigiani/ L'apertura verso le genti più diverse no.: è trascurabile. Il punto di vista preminente è comunque radicato nella storia greca, specie nella più recente. Nell'atmosfera di Maratona e di Salamina. Di qui lo sguardo risale al passato remoto, s'allarga a una sorta di storia universale. Erodoto sfugge a schemi monocordi L'immagine del viaggio potrebbe essere trasposta a esprimere una mobilità ideale'che l'opera non mostra giunta a un approdo. La vita degli uomini vi si svolge sotto il segno del mistero. A perpetuare la memoria delle loro gesta, a coronarle di gloria, egli si dichiara intento. Ma è lontano da un umanisìno totale. Al di là dell'umano c'è il. divino. Si manifesta con oracoli e prodigi Religiosità velata d'arcano. E intimo pessimismo. Le caratteristiche si trovano con tratti eminenti nel libro Vili, il penultimo della partizione alessandrina intitolata alle nove Muse. Fatti e personaggi che ebbero anche altre memorabili risonanze (qui basti un cenno: ai Persiani di Eschilo) sono rappresentati in un racconto meraviglioso, che si sviluppa su una via maestra e, senza perdere l'essenziale nettezza, si dirama per episodi; aneddoti, «novelle» (Erodoto è un grande «novelliere»), finché «Mi fffififtnella vittoria : dèlia flotta greca, condotta da Temistocle, a Salamina; nella fuga di Serse verso la Persia; in un esemplare dibattito fra macedoni spartani ateniesi In questo pregevole volume il Masaracchia dà il testo in edizione critica, sostanziai* mente conforme alla terza di Hude (Cxford 1927); una traduzione a fronte che «si propone di agevolare la lettura del testo e la sua interpretazione»; un'introduzione e un commento che presuppongono Erodoto «grande storico, geniale e originale». Francesco Giancotti

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