Il libro italiano va in Germania

Il libro italiano va in Germania Il libro italiano va in Germania COLONIA — A un anno dalia-prima presentazione di «Tuttolibri» in Germania, la seconda serata dedicata al settimanale dall'Istituto ita-" liano di cultura a Colonia è stato un valido motivo per tentare un bilancio. Come è ormai d'uso, una mostra del libro italiano faceva da cornice alla manifestazione, organizzata dal professor Lorenzo Gabetti e alla quale hanno partecipato con l'ambasciatore d'Italia a Bonn, Orlandi-Contucci, e il direttore dell'istituto Petrarca, professor Schalk, docenti delle università di Bonn, Colonia, Muenster e Dusseldorf, editori, giornalisti, studenti e numerosi giovani connazionali che lavorano in Germania e desiderano mantenere vivo il contatto con la loro cultura. Ospite d'onore era Valentino Bompiani, presente anche con una raccolta di suoi dipinti. Tutti insieme, abbiamo cercato di capire cosa si era raggiunto e quali erano gli obiettivi da perseguire per far conoscere meglio la nostra produzione libraria nella Repubblica federale e portare contemporaneamente un contributo alla diffusione del libro tedesco in Italia, nei testo originale o per mezzo di traduzioni. Un suggerimento degno di attenzione è venuto da Wolfgang Mertz, direttore editoriale della casa Luébbe di Bergisch-Gladbach, che ha proposto un regolare ed efficiente scambio di informazioni. «Occorre che noi si sappia di che cosa si occupano gli intellettuali di là del Brennero e come traducono in libri i loro problemi. Si potrebbe pensare ad una sorta di scheda informativa sulle singole opere, redatta in inglese o in tedesco, che le case editrici potrebbero allegare ai volumi, in modo da,superare quelle barriere linguistiche che sono di ostacolo anche all'attività delle case editrici tedesche». Numerosi altri editori hanno chiesto a «Tuttolibri» di creare un servizio d'informazioni in inglese, ciclostilato, da inviare in abbonamento alle case interessate. La produzione italiana considerata valida anche per gli altri paesi dovrebbe, attraverso questa via, venir segnalata agli «addetti ai lavori» stranieri. Le mostre del libro tenute nel 1977 (con Garzanti, Einaudi, Editori Riuniti) hanno contribuito ad accrescere l'interesse. Per conto nostro, abbiamo cercato di chiarire come «Tuttolibri» non debba essere considerato una rivista letteraria per iniziati, ma un giornale dedicato a molti, un tentativo di avvicinare i lettori, o i potenziali lettori, al mondo del libro, senza tuttavia rinunciare a precise informazioni bibliografiche e recensioni che possano soddisfare anche gli specialisti. Il direttore dell'istituto, professor Gabetti ha ricordato l'importanza del «lavoro che non si vede», di quell'attività — e il merito è essenzialmente suo e dei suoi collaboratori — che ha consentito al libro italiano, fra " la prima e la seconda manifestazione di -Tuttolibri», di migliorare la propria posizione in Germarda. Il «carteggio» di Pavese presso l'editore Claassen è un'frutto diretto dell'attività dell'istituto, che ne ha anche finan¬ ziato la traduzione. Un altro sarà la prossima uscita, presso l'editore Benzinger di Colonia, di «Padre padrone» di Ledda. Valentino Bompiani — nella sua qualità di presidente della Siae — ha tracciato un quadro vivace e non privo di speranza dell'editoria — e perciò anche della cultura italiana — che, secondo lui, non deve servire solo il progresso ma anche la poesia, la «qualità della vita». Gli editori tedeschi hanno approfittato della sua presenza per uno scambio di opinioni e di progetti: i risultati di questi incontri si vedranno in futuro. Lela Gatteschi