Disegnava sedie secondo Cartesio

Disegnava sedie secondo Cartesio / mobili di Rietveld, designer del movimento De Stijl Disegnava sedie secondo Cartesio Daniele Baroni I MOBILI DI GERRIT THOMAS RIETVELD Eiecta Milano 178 pagine, s.i.p. IL nome di Gcrrit Rietveld. architetto e designer olandese, richiama immediatamente alla memoria il movimento che tra il 19I8 e il 1923 ha vita intorno alla rivista De Stijl. Scopo di De Stipi, a cui collaborano artisti come Ond. van Doesburg. Mondrian. Vantongerloo. è la ricerca di un codice linguistico fondato sull'adozione di elementi strutturali geometrico-modulari e plasticocoloristici primari, risolti in una sorta di purismo formale essenziale, espressione di equilibrio spaziale raggiunto. Le concezioni visuali di De Stijl si muovono nel complesso quadro dell'astrattismo del primo dopoguerra europeo, toccando in maniera originale i temi talvolta contraddittori del dibattito in atto: il valore spirituale (mistico teosofico) del segno artistico e il suo carattere razionalista: l'importanza della percezione psicologica individuale delle strutture formali e nel contempo il valore collettivo dell'espressione visiva. L'apporto di Rietveld a De Stijl si precisa, come bene mette a fuoco Daniele Baroni in questo importante saggio che discute i principali contributi della storiografia più recente in merito (da Jaffé a Giedion. da Zevi a Brown) e utilizza i più aaaiornati metodi di lettura, da una parte nella prevalente produzione di mobili e quindi nella ricerca delle relazioni oggettiambiente. I mobili disegnati da Rietveld nel periodo di De Stijl e realizzati nel laboratorio di l'trecht. quali ad esempio la celebre sedia Rood Blauwe gli oggetti per bambini, la sedia fìnge Stoel e la serie «Militarv». sono basati su un nodo strutturale definito «cartesiano», perché formato da tre listelli a sezione quadrangolare sovrapposti in maniera ortogonale tra di loro La semplifica/ione vigiiatissima di queste opere di Rietveld. che apparentemente può sembrare «primitiva», ma che in reità è frutto di un lungo studio dell'Art Nouveau (specie di Mackintosh) e di Berlage. ritorna nelle indagini deile relazioni oggetti-ambiente, come ne! progetto per i'esposÌ7Ìone di Berlino del 1923. in collaborazione con Htis/ar. e nella Schròder Huis a Utrecht, del 1924-25, un capolavoro nel senso delle intuizioni neoplastiche. Dopo la conclusione dell'esperienza di De Stijl con la mostra di Parigi del 1923 alla galleria «L'Effort Moderne» di Léonce Rosenberg, l'attività di Rietveld si apre con l'adesione al dibattito europeo sul razionalismo, il funzionalismo e i caratteri sociali dell'architettura. Partecipa nel 1923 con Oud e Stiam al1 primo congresso dei CIAM. Realizza tra il 1930 e il 1931 un gruppo di case economiche per lavoratori a Utrecht (Rijhuizen).'. Come designer sperimenta, sulla scorta di Marcel Breuer. mobili in tubo metallico, modelli in foslio di fibra e in ma¬ teriali poveri. A partire dagli Anni Cinquanta la sua attività dr architetto si intensifica enormemente, sino a diventare prevalente, rispetto a quella di de-, signer. I progetti più importanti di Rietveld in questo periodo di riconoscimenti internazionali, sono edifici per la collettività con forme ancora rigorosamente geometriche, come il padiglione nel parco di Sonsbeek ad Arnhem. la sala stampa per l'Unesco a Parisi. l'Auditorium Km del cimitero di Hofddorp ed infine il museo Van Gogh ad Amsterdam. Gianni C. Sciolla

Luoghi citati: Amsterdam, Arnhem, Berlino, Milano, Parigi, Rijhuizen, Utrecht