Il mondo in 50 titoli

Il mondo in 50 titoli Il mondo in 50 titoli Le novità della Biblioteca Giovani Einaudi L A «Biblioteca Giovani Einaudi» è finalmente tutta in libreria: una storia del mondo in cinquanta titoli che al suo apparire, due anni or sono, suscitò non poche polemiche. Rivolgendosi ai cosiddetti nuovi adulti, i ragazzi tra la scuola dell'obbligo e la maturità anagrafica, la BGE metteva insieme saggistica e narrativa, sintesi storiografiche e testimonianze giornalistiche, teatro e fiaba per una biblioteca di base di nuovo tipo. Chi la intese come un elenco di libri da salvare o come il meglio da trasmettere alle nuove generazioni si dolse, a ragione, di esclusioni clamorose: mancavano Omero e la Bibbia, Verga e Manzoni, e l'elenco delle dimenticanze, volontarie o meno, sarebbe lungo. In realtà il significato dell'iniziativa è tatto nella prospettiva inconsueta che, mentre include tra i classici della letteratura opere di storiografia rivendicandone la presa narrativa, accoglie tra gli storici, i narratori, e non soltanto perché ogni autore sia testimone del proprio tempo, quanto perché chiunque prenda un personaggio o un evento storico a pretesto per cantare il groviglio del vivere, getta una luce sul passato non meno legittima di quella che scaturisce da pazienti ricerche specialistiche tra polverosi documenti. In questa BGE insomma l'antica Roma non è solo quella di Tacito e di Svetonio, è anche quella del Signor Giulio Cesare di Brecht, quella dei drammi romani di Shakespeare; il medioevo non risulta soltanto dalle memorie di viaggio del medievale Marco Polo o dalle sintesi storiografiche di un Gregorovius. bensì anche dal cavalleresco Ivanhoe del più tardo Walter Scott. Dickens non vi entra con Davide Copperfield, il capolavoro, ma col minore Oliver Twist,H specchio della Inghilterra vittoriana in piena rivoluzione industriale; né compaiono I miserabili, che costituirono la gloria di Victor Hugo, ma il più farraginoso Novantatré che ci restituisce il senso del terrore. I reportages dalla Cina di Edgar Snow o i racconti degli alpini raccolti da Nuto Revelli si alternano alla Sicilia di Sciascia. Chiude la serie Calvino con le sue Cosmicomiche: anche la fantascienza esce dal ghetto della letteratura minore e acquista diritto di cittadinanza come ipotesi su un futuro ancora da vivere. Se mai si debbano ancora lamentare esclusioni non sono già tra le file dei narratori (gli esclusi sono in gran parte coloro che maggiormente godono di frequentazioni scolastiche) ma tra. quelle degli storici. Resta -alla BGE il inerito d'aver finalmente proposto ai giovani una storia universale che non è il risultato d'una fatica compiuta una volta per tutte, si compone di molteplici storie, diverse per ritmo ed accento, ciascuna capace d'innamorare. I nostri insegnanti ben sanno quanto scarso entusiasmo suscitino nei ragazzi le statistiche e le panoramiche di civiltà rispetto alla ripudiata aneddotica, e in Francia già si dibatte l'opportunità di far di nuovo ricorso, per la scuola, a quella colorita «petite histoire» che dotò l'infanzia di ieri d'un non trascurabile amore per le vicende vere di un passato più favoloso della favola. Tirando oggi le somme, la BGE non può essere liquidata come un indovinato riciclaggio d'un glorioso catalogo. Piuttosto appare quasi manifesto d'un secolo che non è solo quello della scienza e della tecnica, ma soprattutto quello della storia. Uscita col Novecento dall'annalistica celebrativa e dal nozionismo repertorio di conquiste, privilegiata al posto dei superdotati condottieri la vita quotidiana della gente comune, in primo piano i supporti materiali, le strutture, le istituzioni, l'economia, le interpretazioni ideologiche, la storia si configura oggi soprattutto come filtro di coscienza, in un mai compiuto indagare dell'uomo su se stesso. Anche nel contesto delle iniziative editoriali che vanno sotto l'etichetta della letteratura per la gioventù, la BGE ha un suo preciso peso. Già la mondadoriana «collana aperta» aveva accolto la narrativa, accanto alla saggistica come uno dei modi culturalmente legittimi d'accostarsi a un problema, e «Gli Ottanta» di Le Monnier. «Ragazzi di oggi - ragazzi di ieri» della AMZ. «I Romanzi della Storia» di Mursia, avevano proposto un approccio al passa to che tra nsitasse per il romanzo. Ma la BGE si muove su un hiesplorato versante, non ricorre ad autori contemporanei per questa nuova narrativa di problemi, rilegge piuttosto in nuova chiave opere capitali del passato, quello più lontano o appena l'immediato ieri, e consacra infine una nuova accezione della parola «classico». Se mai un appunto le va mosso, è quello d'un troppo esiguo corredo critico-documentario. La più recente produzione per ragazzi registra oggi la formula del romanzo più. allegato-documento, offre insieme i due poli dell'avventura culturale: nel romanzo il confronto di coscienza e l'esperienza immaginativa, nell'allegato la messa a punto dello stato degli studi, posti sul tappeto i problemi risolti e i nodi ancora da sciogliere: così le «Aperture» dei F.lli Fabbri o gli ultimi «Biblioteca Giovani» degli Editori Riuniti e «Cronolibri» della Rusconi. Oggi che Rodari, nella sua Grammatica della fantasia, ha messo a disposizione di tutti i ferri del proprio mestiere di narratore, non perché tutti divengano autori ma perché ciascuno sia in grado di soppesare quanto gli viene offerto, e Munari in Fantasia ha svelato ai profani i segreti del designer, da una collana storiografica sarebbe lecito aspettarsi il medesimo scoprire le carte. La BGE corre se mai un rischio, quello di servire come ideale catalogo per lettori che vadano poi a cercarsi in altre collane più ricche di corredo critico-documentario i medesimi testi. Ma bisogna pur mettere sulla bilancia tutti coloro che finiscono per essere incoraggiati proprio dalla mancanza di questo corredo complementare, e transiteranno per i cinquanta titoli traendone la voglia di nuove avventure in libreria, per una storia universale che ognuno, alla fin fine,- dovrebbe poi costruirsi a propria misura. Teresa Buongiorno

Luoghi citati: Cina, Francia, Inghilterra, Roma, Sicilia