Ebla, parla lo scopritore

Ebla, parla lo scopritore Ebla, parla lo scopritore ;hiae replica alle contestazioni dell'epigrafista Pettinato Ebla. la legittima richiesta siriana, motivata dall'enorme quantità dei testi e dall'esigenza di difendere il proprio patrimonio storico-culturale dalle speculazioni politiche, invitai immediatamente Pettinato e gli altri 8 autorevoli Colleghi ad aderire al Comitato. Tutti accettarono l'invito; solo Pettinato cercò di ostacolare la costituzione del Comitato con lettere e telefonate agii altri membri del consesso. Il Comitato non è una banda di rapinatori, ma semplicemente una commissione di consulenza tecnica della direzione della Missione, composta da specialisti di alta rinomanza internazionale, che deve pianificare e organizzare lo studio dei testi. Benché Pettinato avesse avuto da me personalmente alla presenza delle Autorità dell'Università dalla fine di luglio 1977 ogni assicurazione per la tutela del lavoro da lui svolto a Ebla come epigrafista negli anni 1974-76, egli non solo non ha accettato di far parte del Comitato, ma contro di esso ha lanciato una violenta campagna internazionale. Poi ha lanciato un duro attacco alla direzione della Missione, a proposito del Comitato, con una lettera all'Università e agli Enti finanziatori della Missione. Questo attacco, lanciato mentre io ero in Siria per la campagna di scavo, poteva portare oggettivamente alla dissoluzione della Missione. Pettinato ha avuto finora ha disposizione centinaia di foto per circa 400 tavolette: si tratta di parecchie migliaia di righe di scrittura, che impegnerebbero diversi assiriologici per vari anni. Poiché Pettinato, dopo più di 3 anni, non ha ancora completato l'edizione delle 40 tavolette del 1974, ciascuna di poche righe, è evidente che si rendeva necessaria una programmazione per l'edizione dei grandi Archivi. Non è vero che a Pettinato sia stato comunicato «in privato il "non gra¬ dimento"» delle Autorità siriane, almeno per quanto mi riguarda. E' vero invece che egli ha superato in varie sedi le mie responsabilità di direttore della Missione; che ha divulgato notizie allarmistiche sulla sicurezza delle tavolette nel Museo di Aleppo; che ha rilasciato alla stampa dichiarazioni che gli si impediva di lavorare, mentre aveva a disposizione materiali di studio per almeno 30.000 righe di testi cuneiformi. In questa situazione ho ritenuto, come direttore della Missione, che la funzione di epigrafista per il 1977 dovesse essere svolta da altro studioso dell'Università di Roma. E' offensivo domandarsi, a proposito del prof. Archi, «che cosa abbia potuto fare laggiù (in Siria) uno studioso che mai si è occupato di testi così antichi». Un simile tono nei riguardi di un professore incaricato della nostra Università, che è un ottimo ittitologo e un esperto cuneif ormista. è di deplorevole arroganza. Archi ha svolto a Ebla, in esemplare armonia con la Missione, un lavoro eccellente. E' molto lontano dal vero e imprudente quanto affermato a proposito delle mie disposizioni date al Museo di Aleppo per lo studio dei testi. Secondo la consuetudine, d'accordo con Pettinato e a sua stessa tutela, ho scritto al Direttore del Museo di Aleppo nell'estate 1976 una lettera con l'indicazione dei testi che avrebbe studiato Pettinato, il quale consegnò di persona la lettera al Museo. Se poi Pettinato, senza farmene esplicita richiesta, come era suo dovere, si fece consegnare altri testi dal Direttore del Museo, questa è certo una grave scorrettezza, in quanto egli avrebbe in tal caso abusato indebitamente della buona fede del conservatore: vantarsi di ciò è deontologicamente inammissibile E' falso che io non abbia consegnato alla Direzione di Damasco l'articolo che Pettinato mi aveva dato in busta chiusa per il dr. Toueir. Tale busta fu da me consegnata, in assenza del dr. Toueir. al suo superiore dr. Bounni. La traduzione del testo di Ebla ricordato da Pettinato è legittimamente riprodotta nel mio libro su Ebla con la debita menzione «nella traduzione di G. Pettinato» (p. 185): nella «Nota bibliografica» (p. 259) che comprende più di 2 fitte pagine di contributi su Ebla opera della Missione, compare altrettanto debitamente citato l'articolo di Pettinato pubblicato nella «Rivista Biblica Italiana» da cui è stata tratta appunto la citazione. E' doloroso che. dopo una scoperta come quella di Ebla. nel nostro Paese si sia costretti a difendersi da accuse insidiosamente costruite come quelle apparse sul Suo giornale. E' penoso che colui che doveva essere il mio più stretto collaboratore abbia organizzato questo attacco nel momento stesso in cui le Istituzioni italiane intendono compiere il massimo sforzo finanziario per la Missione. E' grave che si citino pareri di studiosi stranieri, proprio quando è ben noto allo stesso Pettinato che assai severi giudizi i più autorevoli Colleghi stranieri hanno dato e stanno dando del Suo comportamento. Paolo Matthiae Come promesso nel numero 107, «Tuttolibri» pubblica la replwa del prof. Paolo Matthiae'. direttore della missione italia na in Siria, che risponde alle contestazioni a lui mosse dal prof. Giovanni Pettinato. Siamo lieti delle precisazioni del professore, vista la gravità della polemica inatto. Ci duole solo il fatto che il responsabile della missione contesti a «Tuttolibri» di non averlo interpellato per verificare le accuse di Pettinato, da noi raccolte. Avevamo cercato di farlo telefonicamente, ma i collaboratori del suo istituto ci avevano informato della sua assenza. Esigenze di chiusura del settimanale ci avevano impedito poi di proseguire nella ricerca.

Luoghi citati: Aleppo, Damasco, Ebla, Siria