Favole della preistoria

Favole della preistoria Favole della preistoria M - À 4. Iw 5/ prova comeanm, u a 9 NON sono pochi oggi coloro che sono contrari alla personificazione degli animali in favola, e propendono piuttosto a raccontare ai bambini la realtà pura e semplice, la vita essendo già abbastanza favolosa di per se stessa. Invece, queste Tre storie della preistoria di Moravia che escono nelle edizioni Emme riprendono proprio la millenaria formula di un mondo primordiale popolato da animali le cui mutazioni non sono dovute al lento decorso della lotta per la sopravvivenza, piuttosto si legano a una commedia umana in cui i primi abitatori del mondo si scambiano i costumi cercando di accaparrarsi il migliore, o il presunto tale, a colpi di furbizia. Vien subito la voglia di riprendere il Kipling delle Just So Stories (Storie proprio così) per vedere quanto se ne discostino. Si scopre subito che la preistoria di Moravia, se pure abbia lievitato sull'esperienza dell'India, non echeggia nulla dell'ironia anglosassone di un narratore che nel mito ha trasportato tutta l'inesausta celebrazio¬ ne della curiosità come matrice d'esperienza. Il piccolo elefante di Kipling che, spinto dall'insaziabile curiosità, si ritrova con la proboscide, a forza di tirare e tirare per salvare il suo tozzo nasetto dalle fauci del coccodrillo — una proboscide niente scomoda poi tutt'altro — non compare tra i protagonisti di questa saga moraviana Piuttosto i Ser Pente, Rino Ceronte, Dino Sauro, Cam Métto, ci riportano a una dimensione nostrana che ha il sapore di quel Boccaccio di cui troppo spesso si dimentica l'epopea spiritosa dell'intelligenza e della dialettica, mezzo sovrano per beffarsi a proprio vantaggio degli imbelli Non ne risulta comunque un mondo amaro, è solo la trasposizione in favola della vita ove non è vero poi che la vittoria spetti sempre ai forti poiché l'intelligenza dà armi potentialladebolezza Semai i bambini possono trarre una lezione da questa favola è quella di non lasciarsi imbonire dalle parole altrui e usare la testa. Moravia comunque non è certo stato spinto da intenti pedagogici piuttosto dalla curiosità per una formula narrativa a lui non abituale, che aveva già saggiato nel 1976 con un pezzo che ottenne il premio Anderson Baia delle favole. Se ha scelto, tra le tante formule, quella degli animali personificati la cui nascita si perde nella tradizione orale dei primi uomini ha certo influito la possibilità simbolica, l'esperienza dell'India ed anche, forse, l'occasione concreta Che nacque poco più di un anno fa quando gli capitò fra le mani quel Ditale d'oro per bambini di Virginia Wolf, che Enzo Siciliano aveva tradotto e Flaminia Siciliano illustrato in punta di china: una galleria di animali imprigionati in un arazzo che prendevano vita approfittando del sonno della ricamatrice. Flaminia Siciliano (che ha già illustrato uno Joyce per bambini molti programmi televisivi e curato la grafica dell'Erwiclopedia Britannica per ragazzi in edizione italiana) per la preistoria di Moravia ha mescolato coloratissimi inchiostri e tecniche diverse, pastelli e ritaglio. Favole e illustrazioni avrebbero potuto costituire una strenna sofisticata. Invece sono proprio destinati ai bambini, a sole 3500 lire. Teresa Buongiorno Alberto Moravia TRE STORIE DELLA PREISTORIA Emme, Milano 3500 lire Illustrazioni di Flaminia Siciliano

Luoghi citati: India, Milano