Houdini, mago dell'evasione di Ferdinando Albertazzi

Houdini, mago dell'evasione Houdini, mago dell'evasione Bernard C. Meyer HOUDINI, UNA MENTE IN CATENE Siad, Milano Collana Nuovi Mondi 290 pagine, 4000 lire UN inchiostro discioltosi troppo in fretta ne ha lasciato in ombra la data di nascita. Si conosce invece il suo lavoro di adolescente: operaio in una fabbrica di cravatte. Poi, da quando abbandonò la fabbrica per «diventare un mago», leggenda e realtà composero parallelamente la vi¬ ta di Houdini, l'«artista della evasione», uno dei personaggi più singolari del secolo. Contro le sue risorse, a nulla valevano lucchetti e catene, barre d'acciaio sistemate per rinforzare le chiusure di casse e bauli o le camicie di forza, inesorabili nel ridurre all'impotenza i furori dei pazzi. Le sue sparizioni, davanti ad ammaliate platee americane, gli valsero una fama ineguagliata e persino un neologismo: «houdinizzarsi», sinonimo di «scappare», di «liberarsi». Molte le biografie che raccontano le sue gesta, i «numeri» più clamorosi, le temerarie sfide alla morte. Bernard C. Meyer, psicoanalista, non ha tuttavia voluto aggiungere il proprio nome alla lunga lista dei biografi di Houdini: ha invece cercato di comprendere i motivi del suo ostinato «giocare con la tortura, danzare con la morte e scherzare con la pazzia». Certo di trovarsi al cospetto di un uomo che viveva nel sogno e di sogni, Meyer ha deciso di calarsi in quell'universo di «simboli onirici», abitato sicuramente da «mostri» che costringevano Houdini a bruschi risvegli, a tremende angosce miranti a impedirgli di mantenersi impunemente ragazzo. Perché, altrimenti, quella necessità di travestire la madre da regina e, umile suddito, dischiuderle allora soltanto il suo cuore? Perché, altrimenti, ostinarsi a ricercare l'immagine di un padre eroe, trionfatore di qualsivoglia insidia, fin dentro il ventre di un mostro marino? E perché, ancora, quelle pieghe in ombra, quelle inconfessate e insopprimibili aspirazioni che i riflettori dei teatri non riuscivano ad abbagliare? Il «ritratto» che emerge dall'analisi della vita e delie imprese di Houdini non è però sconcertante come lo si vorrebbe. Somiglia ai tanti degli scommettitori definitivi, che tentano di incentrare l'esistenza su di un'unica partita. E fingono di non accorgersi che, nel frattempo, la sorte ne allestisce altre, più sotterranee ma egualmente irrinunciabili, per conferire al Volto e alla Maschera la stessa enigmatica improbabilità. Ferdinando Albertazzi

Persone citate: Bernard C. Meyer, Bernard C. Meyer Houdini, Houdini, Meyer

Luoghi citati: Milano