New York, crolla la casa della cultura italiana

New York, crolla la casa della cultura italiana New York, crolla la casa della cultura italiana NEW YORK — Dai tetti filtra acqua nei vasti saloni della «Casa Italiana» della Columbia University di New York. La sede imponente (sette piani fuori terra) del più importante istituto di cultura italiana negli Stati Uniti ha bisogno di un restauro che comporta una spesa di un milione di dollari. «Speriamo nell'aiuto di chi è interessato alla sopraiwivenza di questa "Casa" che proprio quest'anno celebra il cinquantenario dalla fondazione» dice Luciano Rebay direttore dell'Istituzione. La «Casa Italiana» fu fondata nel 1927 da un gruppo di connazionali emigrati negli Stati Uniti, desiderosi di far sopravvivere nella patria d'adozione qualcosa della cultura d'origine. Direttore nel decennio 1930-1940 fu Giuseppe Prezzolini che diede un nuovo impulso a un organismo costoso ma assai attivo nel panorama culturale di New York e dell'intera America. Ora, la sola biblioteca Paterno, una delle tante ospitate nei sette piani della sede, conta 25 mila volumi. Ci sono inoltre una grande sala da concerti, saloni per ricevimenti e conferenze, gallerie per esposizioni d'arte. Oltre che ai fondi della Columbia University, di cui fa parte, la «Casa Italiana» si affida alle quote sociali (dai 5 ai 500 dollari l'anno) versate dai soci della fondazione che deve gestirla. Tagli ai bilanci, manutenzione della grande sede, una certa disaffezione da parte di ricchi italo-americani hanno provocato in questi anni una stretta finanziaria.

Persone citate: Giuseppe Prezzolini, Luciano Rebay

Luoghi citati: America, New York, Stati Uniti