L'esperto delle epigrafi contesta il capo missione

L'esperto delle epigrafi contesta il capo missione L'esperto delle epigrafi contesta il capo missione Dopo la scoperta di Ebla si è scatenata una polemica, fra i responsabili della missione. Abbiamo ascoltato il professor Pettinato, specialista di lingua sumerica. che ha studiato le epigrafi eblaite. in attesa che rientri Matthiae. direttore degli scavi. ROMA—La scoperta dell 'archivio di Sta to di Ebla. di importanza mondiale, ha un retroscena preoccupante su cui indaga il nostro ministero degli Affari Esteri e il rettore dell'università di Roma, Ruberti. Quest'ultimo ha incontrato pochi giorni fa il professor Giovanni Pettinato, sumerologo di fama internazionale, epigrafista e, fino a quest'anno filologo ufficiale della missione italiana in Siria. La campagna di scavo dell'agosto-ottobre '77 non ha visto però Pettinato a fianco di Paolo Matthiae, il capomissione a Teli Mardick. Perchè? Lo chiediamo a Giovanni Pettinato. «Nel giugno di quest'anno — dice — sono stato escluso dalla campagna di scavo. In privato mi è stato chiarito il perché. Contro di me c'era il "non gradimento" delle autorità siriane». La storia diventa allora un «giallo». Cosa hanno i siriani contro Pettinato?Iparticolari della vicenda possono essere elencati di seguito, in rapida successione cronologica. Ma va detto che agli scavi dell'estate '77 è stato presente ad Aleppo il prof. Archi, ittitologo dell'università di Roma, invitato dal professor Matthiae. E c'è da chiedersi che cosa abbia potuto fare laggiù uno studioso che mai si è occupato di testi così antichi. Iniziamo il racconto. Dall'ottobre del '69 Giovanni Pettinato è filologo della missione ad Ebla. Nel '70 l'epigrafista decifra l'iscrizione di una statua da cui si può ragionevolmente supporre che è stata scoperta ad Ebla. Nel settembre del '74 viene alla luce il primo lotto di tavolette. Si tratta di una nuova lingua semitica, la più antica conosciuta e Pettinato la decifra. Nell'estate del '75 escono fuori le 15 mila tavolette dell'archivio reale. E ' la conferma della ricchezza culturale di Ebla. Da allora ad oggi Pettinato, lavorando da solo, ha trascri tto e scheda to tutti i voca bolari bilingui trovati; ha catalogato i nomi di circa diecimila tavolette e ha trascritto più di 1000 tavolette, dandone notizia in conferenze e articoli scientifici. Ma dall'inverno del '76 si verificano questi fatti: 1) vengono negati fondi a Pettinato per le sue ricerche; 2) gli vengono negate le fotografie: su 2000 in possesso di Matthiae, ne riceve solo 350; 3) gli viene rifiutato di avere le foto delle rimanenti 18.000 tavolette. Accade un episodio che vale la pena di raccontare. Secondo quanto ricorda lo stesso Pettinato, il capo missione di Ebla, con una lettera al direttore del museo di Aleppo, prof. Khayata, stabilisce quali testi Pettinato possa consultare e quali no. Ma il direttore del museo si rifiuta di accettare limitazioni del genere e mette a disposizione dell'epigrafista tutti i testi che vuole. L'epigrafista chiede a Matthiae che vengano approntati i calchi e il restauro delle tavolette, ma ottiene il rifiuto del capomissione. Nell'istituto dove Pettinato lavora succedono disguidi di posta: non gli vengono recapitati inviti per conferenze internazionali Nella traduzione inglese di una intervista di Pettinato alla Bbc viene modificato il testo in chiave filosionista. Salta il «no» che escludeva collegamenti fra nomi eblaiti e quelli dei patriarchi biblici. In un intervista al «Reader's Digest» la dottoressa F. Pinnock, allieva di Matthiae, afferma che Pettinato ha ricevuto l'offerta di un milione di dollari per portare i testi in America. Il filologo smentisce: «Non ho mai avuto — dice — offerte di nessun genere sull'argomento». In questo periodo poi molti giornali riportano dichiarazioni attribuite a Pettinato, in netto contrasto con quanto egli ha detto a «La Stampa» e a «Stern». Nell'aprile del '77si diffondono in Siria voci circa un sospetto «sionismo» di Pettinato e una certa «antiscientificità» del filologo. In precedenza una proposta fatta da Pettinato, per costituire un gruppo italo-siriano per lo studio sistematico dei testi era stata bocciata da Matthiae. Il primo aprile un articolo di Pettinato alla stampa araba, preparato su richiesta dei siriani, non viene consegnato dal prof. Matthiae. Il testo — ci dice oggi l'epigrafista—si trova, tradotto, nel libro di Paolo Matthiae su Ebla. Si arriva così al giorno in cui Pettina to viene escluso dalla missione (giugno '77). La motivazione, inprivato, è il «nongradimento» delle autorità siriane. C'è una richiesta di chiarimento da parte di Pettinato: il 20 luglio il capomissione Matthiae trasmette al filologo una lettera, datata 9 maggio, delle autorità siriane che richiedevano una presa di posizione scientifica di Pettinato sui testi di Ebla. Immediatamente l'epigrafista scrive alle autorità siriane, che si ritengono soddisfatte. Matthiae comunicaa Pettinato la formazione

Luoghi citati: America, Ebla, Roma, Siria