Libri-progetto per i più piccoli

Libri-progetto per i più piccoli Libri-progetto per i più piccoli Ibambini sotto i sei anni sono stati, finora, i meno serviti dall'editoria: per questi lettori che non sanno leggere le iniziative sono state scarse: il libro di sole immagini per lo più modesto, gli album da colorare tradizionali, come se tutto incominciasse dopo, solo una volta in possesso dell'alfabeto come carta d'imbarco. Cosi hanno sempre finito per ricorrere a quei volumi in cui il testo fosse ridotto, l'approccio alla cultura mediato dai personaggi dei cartoni animati, le pagine aprendosi innalzassero quinte di cartone per una drammatizzazione in proprio. Tra le poche eccezioni alcune interessanti proposte delle Emme edizioni, in realtà troppo costose, e «Tantibambini», la collana economica einaudiana di Bruno Munari che. se ha portato la fiaba in prima pagina, ha fatto poi le spese di un dibattito molto preoccupato di salvare i tesori del passato e poco di apprezzare il peso di un invito che mette la fantasia creativa alla portata di tutti. Questo fine novembre vede però in libreria, accanto ai Tantibambini (oramai iscatolati a gruppi di otto), ai nuovi libri-animati e a una nuova serie Emme (Giochiamo e impariamo da ritagliare, colorare, montare, di formula tradizionale) anche una nuova iniziativa di grosso rilievo, che va sotto la sigla NIEP. La Nuova Italia Educazione Primaria. La NIEP esordisce con una collana per piccolissimi, dire fare giocare. Lo slogan del titolo riafferma l'immagine di un apprendimento inteso come gioioso diritto anziché pesante dovere e il simbolo grafico che l'accompagna (un adulto e un bambino intenti insieme allo stesso libro) indica anche come ci si sia lasciati alle spalle la già consunta formula di un'educazione attiva di matrice montessoriana che se ha avuto il merito di sottrarre i piccoli agli schemi costrittivi dell'autoritarismo ha anche ingenerato l'equivoco pedagogico di un'infanzia in grado di fiorire da sola, alleviando l'adulto dal peso di un intervento educativo. Gli scacch i resistratidallacosiddetta educazione permissiva hanno già liquidato questa politica di non intervento e riproposto l'impegno, per l'adulto, di guidare i primi passi del bambino su quei sentieri della cultura che l'umanità ha faticosamente costruito nei secoli: la linea è di una pedagogia non più autoritaria né tantomeno rinunciataria, piuttosto collaborativa, proprio come avviene nell'ambito dell'animazione teatrale. Il progetto NIEP nasce dunque da una precisa diagnosi dei fermenti e dei fallimenti di questi anni, ed è «progetto» nel vero senso del termine. I «projects» hanno rappresentato, a partire dagli Anni Cinquanta, la più importante risposta che in America e in Inghilterra sia stata data alle esigenze della scolarizzazione di massa e della crisi delle vecchie strutture sco- lastiche. Alcuni di questi «projects» sono giunti anche da noi: alla Zanichelli il merito dell'importazione di quel progetto Nuffield per la matematica che ne ha rivoluzionato la didattica, come della ripresa del materiale danese per la scuola elementare che confluisce nelle «ricerche illustrate» all'insegna del «se vedo capisco» (arrivano adesso in libreria «Groenlandia: un ragazzo cacciatore» e «Il tritone dallo stagno all'acquario») su alcuni temi fondamentali del mondo naturale e sociale, in cui l'immagine non è più, come d'uso, aggettivo nel discorso, ma diviene struttura portante. La Zanichelli ha anche varato una collana per bambini di sociologia elementare che fornisce una chiave d'interpretazione del reale ancora poco divulgata (in libreria ora il 4" volumetto. Io sono mia - la condizione femminile). Anche l'editore' Armando si è impegnato nell'importazione di testi di nuova didattica, e infine il gruppo sperimentale coordinato da Mario Lodi ha pubblicato presso Manz.uoli una Biblioteca di lavoro come alternativa ai libri di testo. A tutt'o22Ì mancava comunque un progetto globale che includesse anche i bambini d'età prescolare. Come progetto globale per la scuola materna ed elementare si presenta il NIEP. elaborato e sperimentato già da alcuni anni ad opera di un cospicuo numero di insegnanti di scuola primaria e di docenti universitari in paritaria collaborazione. 11 progetto si articola in filoni che. partendo dai materiali educativi per bambini dai due ai sei anni, prevede anche libri di lettura, sussidiari, biblioteche di lavoro (non alternative ma integrative ai libri di testo) e una rivista per l'a«iMi>rnament<> e la formazione permanente degli educatori. «Dire fare «ioeare», progettata e coordinata da Giovanna ( arbonaro, Nicoletta Papini e Lydia Tornatore, è diretta ai bambini dai due ai sei anni, e si compone per ora di venti volumetti, ma ne annuncia altri tredici per la prossima primavera. Si divide in sei sezioni: «guardiamo bene bene» (conoscere può essere un'avventura affascinante, dall'osservazione nasce la sperimentazione), «storie semplici della natura» (la realtà è talmente avvincente che non c'è bisogno, per farla digerire, di artificiose personificazioni), «facciamo che» (la fantasia non è mai pura evasione ma prende avvio dalla vita quotidiana), «immagini» (per imparare a leggere la realtà rappresentata), «a cosa giochiamo» (saper giocare con quello che capita comporta capacità di mettere in moto la fantasia per trasformare e trasfigurare le cose), «nel mondo si lavora» (per conoscere come funziona il nostro mondo e quali sono i nostri problemi). Tutti i volumetti sono costituiti da sole immagini (tranne rare eccezioni) ma non perché il bambino possa sbrigarsela da solo: una scheda staccabile aiuta l'adulto ad aiutarlo. Molte pagine vuote servono da intervallo, ma invitano anche a farsi riempire. Tirando le somme dunque una buona partenza questa del NIEP. che si giova anche di gran gusto grafico. Se c'è un appunto da fare è solo quello d'aver trascurato, in questo approccio alla lettura della realtà, la chiave dell'umorismo. Teresa Buongiorno 9% /> I ? e ■3 li

Persone citate: Bruno Munari, Lydia Tornatore, Manz, Mario Lodi, Nicoletta Papini, Teresa Buongiorno, Zanichelli

Luoghi citati: America, Groenlandia, Inghilterra, Italia