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informazione informazione Mauro Wolf GLI APPARATI DELLE COMUNICAZIONI DI MASSA Guaraldi, Firenze 168 pagine, 2500 lire (s. sa.) Tre parti, compongono un libro: un'introduzione critica, un nucleo centrale di schede bibliografiche ed una bibliografia generale. Il saggio iniziale, sulle tendenze della ricerca in materia di comunicazione di massa, sottolinea il periodo di crisi e le difficoltà che questi studi stanno attravesando. Due strategie di ricerca sembrano offrire la possibilità di superare la crisi: l'una mette in rilivo aree tematiche prima trascurate quali «lo studio degli emittenti e dei loro processi di socializzazione interna; i rapporti tra centri dì potere, ideologie dominanti e strutture di emittenza». L'altra considera l'esistenza di nuove pertinenze disciplinari, quali la semiotica, relative alla chiarificazione dei meccanismi del processo di comunicazione e del suo funzionamento. Nella seconada parte del volume le schede bibliografiche si riferiscono a studi italiani in materia di comunicazione di massa dal 1360 al 1976. I lavori sono divisi per argomento: saggi sullo stato della disciplina: saggi e contributi teorici per lo studio dei processi di comunicazione di massa; studi sull'analisi di contenuto: saggi e ricerhe sulla com¬ prensione, memorizzazione, interpretazione, sugli effetti delle comunicazioni di massa; saggi e ricerche sui contenuti e sulle forme delle comunicazioni di massa. Le schede danno una sintesi dei contributi teorici, sottolineandone le parti innovative; mentre per le ricerche empiriche ne illustrano l'oggetto, la metodologia impiegata ed il risultato verificato. Conclude il volume una bibliografia generale degli studi italiani sulle comunicazioni di massa dal '60 al '76. Giuseppe Macali MEGLIO TARDI CHE RAI Savelli, Roma 160 pagine, 2500 lire (serena zaratin) Milano, zona Sempione. In una piccola fabbrica di prodotti elettronici. l'Elettrovideo. nasce fra i dipendenti l'idea di mettere in onda giornalmente un bollettino sindacale di lotta contro la politica di licenziamenti delle fabbriche della zona. I tecnici dell'Elettrovideo. radioamatori per hobby, sono in grado di superare le difficolta pratiche: ad essi si unisce un gruppo di simpatizzanti di Democrazia Proletaria. Il 15 aprile 1975 si costituisce la «Cooperativa Culturale Sempione.. dalla quale nascerà la voce di Canale 96, la prima radio libera di sinistra. Giuseppe Macali racconta con brillante stile giornalistico, con documenti e citazioni, le esperienze, gli entusiasmi e le delusioni di due anni di impegrioa Canale 96. La ricerca del nome, la formazione del collettivo di redazione. le difficoltà finanziarie: rincontro-scontro con gli ascoltatori, nodo centrale della comunicazione delle radio libere le quali si propongono di rendere il pubblico partecipe ed attivo elaboratore dei messaggi. Tutto questo è inserito nel panorama italiano nel quale al di fuori di schemi e controlli si moltiplicano le stazioni emittenti private: queste saranno più di 500 ne: giugno '76. E' la grande avventura elettorale del 20 giugno: la porta delle radio libere p aperta a tutti i dibattiti politici. E' il momento più esaltante, nessun intervento f nessuna censura. Ma quante battaglie prima e dopo: Macali denuncia i sequestri e dissequestri delle apparecchiature ordinati dal ministero delle Poste sulla scorta di diverse interpretazioni della legge, e gli «scontri coi; il capitale» che. con trasmettitori potenti, soffoca la voce delle stazioni più deboli Documenta con testimonianze scritte dei corpo redazionale la crisi di crescenza e l'autocritica di Canale 96. ed infine pubblica, in polemica con Avanguardia operaia, la sua lettera di dimissioni dalla funzione di direttore. Canale 96 non deve diventare una radio di partito.

Persone citate: Di Massa, Giuseppe Macali, Guaraldi, Mauro Wolf

Luoghi citati: Firenze, Milano, Roma