psicoanalisi

psicoanalisi psicoanalisi Ernst Bernhard MITOBIOGRAFIA Bompiani, Milano 235 pagine, 1600 lire (augusto romano) Un'autobiografia si può scrivere in due modi: pensando soprattutto ai fatti, agli incontri, ai successi. alle occasioni esterne dell'esistenza: oppure cercando di ripensare il proprio mito pe i sonait, il senso della vita, quel filo che compare e scompare e anche quando c'è si avvolge spesso disordinatamente, non guida nel labirinto ma esso stesso immagine del labirinto. La scelta dai quaderni e appunti di Bernhard, che appare ora in edizione economica, appartiene certar mente alla seconda categoria. Bernhard (1896-1965), medico berlinese vissuto a Roma a partire dal 1936, è strato il primo a praticare in Italia la psicoterapia analitica junghiana, dando avvio alla diffusione italiana del pensiero di Tung e del suo metodo terapeutico, oggi largamente affermato. La lettura di questi pensieri e sogni ci tramanda l'immagine affascinante di un personaggio straordinariamente creativo, esemplare per il religioso rispetto con il quale si è dedicato al proprio destino. Frammenti di un processo, individuativo, queste pagine intense e vibranti rispecchiano il difficile cammino di chi si confronta con le immagini archètipiche sino a raggiungere una condizione di saggezza per definizione paradossale, intesa cioè non come liberazione dalla tensione degli opposti ma come accettazione radicale della stessa. Di notevole interesse anche le numerose riflessioni che riprendono e ampliano in modo originale temi junghiani: tra queste segnalo il saggio dedicato al «complesso della Grande Madre», essenziale per la comprensione di taluni aspetti fondamentali della cultura e della società italiana. Enzo Codignola IL VERO E IL FALSO Boringhieri, Torino, 136 pagine, 4000 lire (a. r.) Codignola riflette, in questo saggio nitido e stringato, sulla struttura logica della interpretazione psicoanalitica, cioè sui modi, i criteri, l'oggetto ed i limiti del processo interpretativo, visto qui soprattutto come decifrazione di un contenuto latente dentro un discorso che lo maschera. Ponendoci esplicitamente fuori dall'universo di discorso dell'autore, segnaliamo qui alcune reazioni di un possibUe lettore. La prima riguarda il contesto autoritario della terapia psicoanalitica classica, strettamente legato all'insufficiente elaborazione della funzione del controtransfert: in esso ogni interpretazione assume un carattere prescrittivo, che paradossalmente perpetua la condizione di dipendenza e inferiorità del paziente. La seconda osservazione tocca il nucleo essenziale di ciò che va interpretato e insieme il senso della interpretazione: per l'autore, e per la psicoanalisi freudiana, oggetto della decifrazione è sempre un segno, che indica dunque qualcosa di diverso da sé; in questa prospettiva si intende megUo l'accanimento poliziesco con il quale l'analista «ideale» si trasforma in una macchina inter- ' pretativa. Codignola, coerentemente con U suo atteggiamento ortodosso, ignora che tra gU essenziali prodotti dell'inconscio non vi sono soltanto segni ma anche simboli, e un simbolo non segnala una realtà da esso distinta ma, per così dire, la racchiude, la incarna, ne è l'epifania. Perciò i simboli non si interpretano; si può additarli, girarvi intorno, ma soprattutto sperimentarli. Moustapha Safouan STUDI SULL'EDIPO Garzanti, Milano 222 pagine, 2000 lire (ferdinando albertaesi) Tema capitale neU'indagine teorica e terapeutica deUa psicoanaUsi, il complesso di Edipo è l'argomento unificante degU scritti che Moustapha Safouan raccoglie in Studi sull'Edipo. AnaUsta formatosi aUa scuola di Jacques Lacan, Safouan è membro deU'« Ecole Freudienne» di Parigi. E' noto per la traduzione in arabo de L'interpretazione dei sogni I dodici saggi del presente volume erano apparsi su riviste specializzate, oppure si tratta di interventi e relazioni a convegni e congressi. Oltre a «Il sogno e la sua interpretazione neUa condotta deUa cura psicoanalitica», in cui Safouan ridiscute i differenti modi di «leggere» i sogni dei pazienti, segnaliamo tre scritti deUa raccolta. Ne «La figura del padre ideale e i suoi riflessi sul rapporto del soggetto con la verità» viene considerata l'opposizione tra legge e desiderio che, aU'interno del complesso edipico, sono simboleggiati daUa figura paterna (altrove distinta in «reale» e «ideale») e da quella materna. «Il soggetto nei suoi rapporti con la castrazione ovvero U cammino deUa verità neU'inconscio» valuta, alla luce di certe considerazioni di Lacan la rivaUtà con il padre come frutto deUa castrazione. In «Edipo è universale» l'argomento viene ripreso.

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