Carolina Invernizio in "anastatica"

Carolina Invernizio in "anastatica" Carolina Invernizio in "anastatica" F IRENZE — Quante generazioni di giovani donne hanno sognato amori travolgenti o sono inorridite di raccapriccio leggendo i romanzi di Carolina Invernizio? Irrisa dagli intellettuali (Gramsci la definì «l'onesta gallina del romanzo d'appendice»), l'Invernizio divenne invece l'autore-principe, se non addirittura l'unico, di larghi strati popolari. La scrittrice tenne banco fino a una trentina d'anni fa. Poi. sulla sua opera, cadde un silenzio polveroso. Finché non si ricordarono di lei il teatro, la televisione, n cinema, attratti dai suoi meccanismi narrativi : dalla costruzione, tutt'altro che grossolana, dei suoi feuilletons. Sull'onda di questo nuovo interesse, l'editore Salani, che fu il primo editore della Invernizio. ne ristampa i romanzi nella collana «I grandi successi di ogni tempo». Sono ristampe anastatiche delle vecchie edizioni, che utilizzano persino le copertine e i frontespizi originali. Finora sono stati pubblicati La danzatrice di tango. Peccatrice moderna. Il bacio di una morta. La vendetta di una pazza. L'iniziativa dà buoni risultati, al punto da indurre l'editrice fiorentina a continuare ad esplorare la strada dolciastra del feuilleton. Certo, la Invernizio non rinasce, né rinasce Delly. Ma ci sono tante scrittrici che pubblicano le loro opere su settimanali «femminili». E' nata così la collana «I grandi romanzi a puntate del nostro tempo», che comprende fino ad oggi 24 titoli. Sono romanzi che Greta Ganor, Luciana Pevere Ili. Dora Mancuso, Sara Evangelisti, Elisa Trapani, Veronica Fante. Edgarda De Gennaro, Esmeralda De Rosa, Grazia Vaici hanno pubblicato su settimanali quale Novella, Bolero, Grand-Hotel e altri. L'intento è di rappresentare «la donna nelle diverse stagioni della sua vi'a nel suo rapporto con l'uomo e la società». L'operazione e risultata necessaria «per non disperdere romanzi che per anni hanno appassionato milioni di lettrici e di lettori, per farli scoprire alle nuove generazioni». o. g.